Gianfranco Rossodivita: il poeta, scrittore e musicista in continuo odor di premi
AVEZZANO – Ultimo premio per lui, Premio Speciale e Targa personalizzata, nella sezione “Oltre la vita” al premio letterario “S. Margherita Ligure -Franco Delpino” 2022; preceduto da un “Riconoscimento al Merito”, nella sezione poesia per il testo “Gente sola” al Premio Internazionale “Apollo dionisiaco” e da un “Premio D’onore Finalista” nella sezione poesia edita al concorso letterario Argentario & Caravaggio 2022. Ma anche un riconoscimento unico all’artista poeta al Premio Modigliani 2022, la cui cerimonia si terrà dal 25 febbraio all’11 marzo 2023 presso il Palazzo delle Arti a Bassano del Grappa.
Parliamo di Gianfranco Rossodivita definito “Gran Maestro dell’Arte Moderna”.
Poeta, scrittore, musicista le cui opere hanno ricevuto numerosissimi consensi, apprezzamenti, riconoscimenti e premi importanti nel corso della sua non breve carriera iniziata in Toscana, dove ha nutrito la sua anima di poeta e si è definito come artista, sin dal 1996 quando il poeta inglese Peter Russel lo consacra poeta.
Nelle sue opere l’uomo, l’amore, la bellezza, la natura in un percorso intenso in cui – come scrive Monia B. Balsamello – “la forza della vita, la sua rossa energia è di fatto opaca per nostra troppa paura di goderne la bellezza”.
E alla bellezza lui canta i suoi inni, credendo nell’amore come forza che riscatta l’uomo e come energia che permette di affrontare la vita contenendo angoscia e ferite dell’animo: “un ansimo mi aveva sentito debole / e mi aveva trafitto. Invisibile/ mi trapassava il petto e/fuoriusciva dal dorso spinale/Sull’istante l’anima, dapprima sorpresa/cadde poi prona su se stessa, / scossa”.
Analogamente canta inni all’amore; è un amore ad un tempo, carnale e spirituale “Scelsi d’essere la tua sabbia. /Accoglievo felice la tua onda” e ancora “Che io di amor muoia, / o di stesso amor viver, decida.”, violento e delicato, mai volgare “Scelsi d’essere la tua sabbia. /Accoglievo felice la tua onda”.
Come scrive ancora la Balsamello, “si concede spesso al verso che narra più che evocare (ed in questo dunque si allontana dalle regole pure) e nonostante ciò non perde in compattezza e convince” e soprattutto nella raccolta ROSSOPACO fascinosamente presente due facce della stessa medaglia: da un lato “una carrellata di varia umanità sempre trattata con lucida coscienza, dall’altro una visione aperta sul mondo in cui natura, le atmosfere delle feste di paese e i pensieri sull’amore lo connotano come autore che coglie, attraverso il suo pacato animo, “lo stupore della condizione umana e la pienezza della vita”.
Originario del Molise, si divide oggi tra la Sicilia e l’Abruzzo senza mai smettere di produrre testi e opere di arti figurative senza disdegnare la musica, continuando parimenti a riscuotere, stagione dopo stagione, anno dopo anno, importantissimi premi che è impossibile, visto il numero, riportare per esteso (si rimanda al link: https://www.facebook.com/GianfrancoRossodivita/posts/1156078221208569/); i premi e i riconoscimenti sono stati conseguiti sia per l’alto valore artistico delle sue opere sia per aver contribuito alla diffusione e alla valorizzazione della cultura italiana nel mondo – per citarne solo due: “Laudato Magister Honoris Causa” dell’Accademia Italia in Arte nel Mondo di Brindisi e il titolo di “Gran Maestro Premio Odissea 2018” della Città di Rocca Imperiale (CS). A cui vanno ora aggiunti quelli citati in apertura di articolo.
Le sue opere sono inserite in diverse antologie e agende letterarie, sono state catalogate presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e sono state anche tradotte in diverse lingue europee.
Molte sue opere hanno sentito odor d’inchiostro e due, in particolare, sono state dallo stesso autore, trasposte in recital: “QUALCOSA DI PERSONALE” e “ROSSOPACO” nei quali ha collaborato con autori ed esperti di teatro.
Ciò è accaduto anche con il recital “IL PASSO DELL’ANGELO” nel quale Rossodivita ha collaborato con lo sceneggiatore e regista campano Enzo De Caro dando vita ad uno spettacolo in cui parola di poesia e musica si fondono a trasmettere gioia, e tristezza, vita e forza. I versi del Nostro insieme a quelli di Borges, sono stati recitati da Enzo De Caro e accompagnati dalle musiche Piazzolla e La Pera, ma anche da quelle dell’abruzzese Simone Marini, magistralmente eseguite dal M° Paola Crisigiovanni a cui si è affiancato Massimo Pitocco.