Gielle-Comune di Avezzano, ricorso respinto. L’azienda deve restituire un milione. Verdecchia: «Vedremo le responsabilità di chi poteva agire e non lo fece»
AVEZZANO – Quarantennale “Contezioso Gielle – Comune di Avezzano”.
Rigettato dalla Corte di Appello dell’Aquila il reclamo presentato da Guido Giffi che da ora in avanti dovrà versare al Comune di Avezzano un milione di euro.
Una sentenza che, come afferma l’assessore comunale Verdecchia, apre anche le porte a possibili azioni di responsabilità, da parte dell’Amministrazione comunale, nei confronti di chi, nel recente passato, poteva operare in modo celere per il recupero della somma e non l’ha fatto, tergiversando con non risposte e la mancanza di atti concreti finalizzati alla riscossione del credito, nonostante l’allora Amministrazione De Angelis fosse stata più volte incalzata dai Consiglieri di minoranza Di Berardino, Carpineta e Verdecchia con interrogazioni e interpellanze finalizzate alla riscossione di dette somme.
Un reclamo, quello presentato da Guido Giffi, titolare della Gielle, società in fallimento, che la stessa Corte di Appello, in un passaggio della sentenza, non ha esitato a definire “desolante”.
«I giudici aquilani, così come già quelli di primo grado del Tribunale di Avezzano, hanno rigettato in toto le motivazioni di appello presentate dal Giffi, secondo le quali si sosteneva che il Tribunale di Avezzano incompetente per territorio, e, di conseguenza, fossero nulli tutti gli atti, compreso ovviamente il provvedimento che lo obbligava a versare al Comune di Avezzano un milione di euro, in quanto viziati a monte da un giudice che, a suo dire, non aveva titolo a giudicare».
La Corte di Appello nella persona del Giudice estensore dr. Alberto Iachini ha infatti chiarito, praticamente in modo definitivo, che la presunta “incompetenza” territoriale è totalmente insussistente, visto che la Gielle s.a.s. “ha sempre svolto esclusivamente le sue attività ad Avezzano ed i suoi soci sono di Avezzano e negli ultimi 40 anni, l’attività svolta è stata quella di intentare procedure giudiziarie con il Comune, ovvero resistere a contenziosi promossi nei suoi confronti, aggiungendo che il trasferimento dell’attività nella città Eterna, deve considerarsi fittizio”.
La Corte, poi, ha affrontato e ritenuto non accoglibili anche tutte le altre motivazioni avanzate dalla persona dichiarata fallita, così come chiaramente esposto nelle quindici pagine di memoria presentata dal Comune di Avezzano, rappresentato dall’Avv. Carmelo Occhiuto, le cui osservazioni sono state, quindi, accolte in toto dai giudici di Appello.
«Fatto salvo il possibile ricorso in Cassazione, dall’esito decisamente prevedibile a questo punto – afferma Roberto Verdecchia – , il Giffi Guido ora si trova nella posizione di dover restituire il milione di euro che, anni fa, provvide a prelevare dalle case comunali basandosi su due sentenze a lui favorevoli senza attendere, però, l’esito in Cassazione del procedimento originario.
Esito che, come si ricorderà, fu a lui sfavorevole e dette inizio alla controversia attuale fra il Comune di Avezzano e Guido Giffi, finalizzato alla sola restituzione dell’ingente somma di cui ebbe ad appropriarsi.
Recupero di una somma consistente e davvero importante per le casse comunali, che potrebbe essere utilizzata per realizzare e migliorare diversi servizi in favore della cittadinanza.
Un recupero – precisa l’assessore comunale avezzanese – , però, che si presenta particolarmente difficoltoso visto che, al momento, la somma in questione non è nella disponibilità del Giffi Guido e che, a causa dei ritardi e dell’indolenza dell’Amministrazione guidata da Gabriele De Angelis, non è stata posta sotto sequestro preventivo.
Sequestro sollecitato dall’allora opposizione, con i consiglieri Domenico Di Berardino, Cristian Carpineta e il sottoscritto, che oggi, maggioranza, si è dovuta far carico di tale incombenza, visto e considerato che l’Amministrazione De Angelis lasciò la questione insoluta e in sospeso.
Un atteggiamento attendista che, oggi, è alla base della complessa situazione creatasi per il recupero della somma indebitamente incassata dai Giffi.
Ben presto, anche in relazione all’esito dell’indagine penale conclusasi a fine giugno da parte della Procura di Avezzano – precisa ancora Verdecchia – , che vede il Giffi indagato per bancarotta fraudolenta per distrazione per se stesso e dei propri familiari, come riferito dal curatore fallimentare dr. Guglielmo Calvi Moscardi e dalle certosine indagini espletate dalla Gdf presso la sezione della locale Procura, dalle quali sembrerebbero evincersi a chi siano andate le somme di denaro attraverso le singole operazioni di smobilizzo dei titoli e le conseguenti disposizioni, tutte finalizzate in favore della famiglia Giffi, la circostanza potrebbe indurre l’unica persona offesa, ovvero – conclude l’assessore comunale avvocato Roberto Verdecchia – la città di Avezzano e tutti i suoi abitanti, a sollecitare una simile azione da parte dell’organo inquirente».