Giornata Mondiale della Poesia 2024: L’Aquila celebra i Landai e la libertà delle donne afghane
Le Associazioni Donne TerreMutate e Donatella Tellini/Biblioteca delle donne, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, quest’anno dedicano le attività proposte in occasione della Giornata mondiale della Poesia ai Landai e alle donne afghane che di essi sono le antiche e le moderne autrici e custodi.
Nel 1999 l’UNESCO, durante la sua 30esima Conferenza generale a Parigi, istituì la giornata mondiale della Poesia con il preciso obiettivo di dare “nuovo riconoscimento e slancio ai movimenti poetici nazionali, regionali e internazionali”; L’Aquila, che nel 2012, sempre il 21 marzo, fu dicharata da Presidente italiano dell’Unesco “città centrale della poesia”, si appresta a offrire la sua celebrazione alla giornata, riconoscendo alla poesia un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.
La scelta dei Landai non è casuale; sicuramente sconosciuto ai più, rappresenta un genere poetico che può collocarsi tra i versi d’amore, di gioco, di lavoro ma anche per denunciare soprusi e violenze subìti dalle donne ancora sottoposte a vessazioni e negazioni dagli usi culturali della loro terra.
I Landai, che affondano le loro radici nella cultura millenaria del popolo afghano – oggi come allora – vengono composti dalle donne proprio per denunciare la condizione di oppressione e di violenza che subiscono, trasformando uno strumento di comunicazione letteraria in strumento di lotta e liberazione. Poiché si tratta di una forma di componimento davvero poco o nulla conosciuto, l’intera giornata del 21 marzo sarà dedicata all’analisi di questa realtà poetica che dà voce ad una protesta combattura ma sempre presente.
Il programma della giornata prevede in apertura – dalle 9 alle 13 – un SEMINARIO SUL LANDAI, che si terrà presso l’aula 1A del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, dove relazioneranno le poete Anna Maria Giancarli e Silvia Favaretto e le docenti universitarie Doriana Legge e Maria Giovanna Fusco.
Nel pomeriggio – dalle ore 15,30 alle 17,30 – si terrà un LABORATORIO DI SCRITTURA POETICA: “COME SI COMPONE UN LANDAI”, a cura di Silvia Favaretto, presso la Biblioteca della Casa delle donne in via Angelo Colagrande 2/A.
In serata, dalle ore 18, appuntamento in Piazza Regina Margherita, per assistere a IRRUZIONI POETICHE IN CITTÀ: LETTURE DEI LANDAI a cura di Donne TerreMutate, Biblioteca delle donne, Anna Maria Giancarli e Silvia Favaretto.
La giornata di celebrazione contempla ogni aspetto – conoscenza, produzione, lettura – perché ognuno possa approcciare questa forma di poesia breve, popolare e antica, nata in Afghanistan che le donne pashtun utilizzavano per le più diverse attività.
In lingua pashtun, Landai significa “piccolo serpente velenoso”. Sono formati da un distico: nove sillabe il primo verso, tredici il secondo. Ma non vi è rigidità nel comporli.
Micidiali, come il morso di un serpente velenoso infatti, sono i Landai; diretti, sboccati, arrabbiati. Vanno dritti al cuore della questione che affrontano. Rigorosamente anonimi, appartengono alle donne, a tutte quelle donne che lottano per eliminare prepotenze e maltrattamenti, che si battono contro le diverse forme di isolamento della donna dalla cultura e da ogni forma di studio e che oggi hanno trovato voce anche grazie nell’Associazione Mirman Baheer (Kabul) che ha come obiettivo quello di raccogliere i Landai delle donne afghane.