Guardiagrele non revoca la cittadinanza onoraria al Duce. Il Pd: «Atto per dire che non si vuole un dittatore onorato dalla città»
GUARDIAGRELE – Sembra incredibile a dirsi, ma in Italia c’è ancora qualcuno che ha dubbi sull’inequivocabile giudizio politico che si deve dare sul Fascismo e sul suo capo, il Cavaliere e Maresciallo d’Italia, Benito Mussolini. Se sul giudizio storico si può dibattere, su quello politico non possono esserci tentennamenti: Mussolini e il Fascismo hanno abolito la democrazia in Italia e soppresso le libertà fondamentali. E questo qualsiasi istituzione di questo paese deve tenerlo sempre a mente.
Appare così decisamente fuori luogo che il Comune di Guardiagrele non abbia immediatamente, si fa per dire, revocato la cittadinanza onoraria allo stesso Capo del Fascismo e delle camicie nere della rivoluzione. «Il Partito Democratico abruzzese interviene al fianco dei consiglieri di minoranza della lista civica “Guardiagrele il bene in comune” del Comune di Guardiagrele che nei giorni scorsi ha proposto, senza accoglimento, al Consiglio comunale di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini», dichiara Elisabetta Merlino, vicesegretaria del Pd Abruzzo.
Merlino spiega che «La cittadinanza onoraria non è un diritto quesito, soprattutto se colui che ne ha beneficiato ha fondato la sua azione sulla negazione della democrazia e della libertà, ma è un riconoscimento che deve essere verificato costantemente. Oggi la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini è un atto di memoria attiva e non di negazionismo storico, è un atto con il quale non si cancella la storia ma si conferma la volontà di una comunità di dichiararsi antifascista, di non volere tra i suoi cittadini onorari un dittatore che porta con sé la responsabilità di milioni di vittime.
Lasciamo alle pagine dei libri di storia il compito di raccontare i fatti e gli accadimenti, ma il Partito Democratico abruzzese, come partito che fa della dignità della persona e del rispetto dei diritti fondamentali umani la cornice delle scelte programmatiche, non può che considerare la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini un atto doveroso in memoria delle vittime del fascismo e dei valori della Resistenza che hanno fondato la società democratica di oggi. É un atto di libertà in un momento storico in cui si assiste alla recrudescenza di fenomeni e pensieri di intolleranza e razzismo. È intollerabile che il carnefice Mussolini e la vittima Segre possano essere premiati nello stesso modo: il giudizio sul dittatore è e deve restare all’unanimità un giudizio di condanna. Leggiamo sconcertati che per i consiglieri di maggioranza del Comune di Guardiagrele il tema dell’anti – fascismo è divisivo: divide fascisti e anti – fascisti? Forse la MEMORIA non ci ha ancora immunizzati dalle barbarie del fascismo».
Caro Sindaco Di Prinzio, qui non si sta parlando di storia o di ideologia, ma, semplicemente, di rispetto delle istituzioni democratiche e repubblicane e di tutti coloro che, oltre settanta anni fa, sono morti per donarcele.