“Hannibal ante portas”. Storia di Alba Fucens, dal periodo repubblicano fino all’inizio dell’impero

ALBA FUCENS – Proseguiamo il nostro viaggio lungo la millenaria storia della nostra cara Alba Fucens. La seconda tappa, di questo nostro viaggio storico di scoperta, ci porterà a tastare cosa fosse diventata la colonia di Alba Fucens tra il periodo repubblicano e l’inizio del periodo imperiale.

Abbiamo scelto di iniziare questo articolo con la locuzione latina:“Hannibal ante portas” questa frase, attribuita allo storico Tito Livio, che sta a significare “Annibale è alle porte” veniva anche detta dalle madri ai bambini che facevano i capricci (un antenato dell’uomo nero insomma) e segna la partenza di questa seconda tappa. Siamo nel 211 a.C Annibale stava marciando vittorioso tra l’Italia in direzione di Roma seminando morte, spavento e distruzione. Roma, tolto il suo perenne orgoglio, fece appello a tutte le sue colonie: ma rispose solo Alba Fucens. La colonia latina inviò circa 2.000 uomini che vennero subito armati e mandati a difesa delle mura di Roma. L’arrivo dei soldati di Alba Fucens provocò sicuramente attimi di nervosismo nel cuore del generale punico che decise di mirare verso il Sud del paese. Nonostante questo grande sforzo di uomini, di mezzi e di danaro, Roma continuò a chiedere alla colonia altro ed altro ancora. Finché la popolazione di Alba decise di porre un freno; ma nel 204 a.C Roma si arrabbiò e pretese, con la forza, ciò che aveva chiesto.

Comunque, successivamente alla vittoria romana su Annibale, Alba Fucens si trasformò in una sorta di prigione cittadina. Nel 203 a.C ospitò Siface il re dei Numidi, nel 168 a.C a seguito della vittoriosa battaglia di Pidna fu ospitato re Perseo con suo figlio Alessandro: e questo ce lo testimonia Plutarco, nelle Vite Parallele parlando di Emilio Paolo. Infine, nel 121 a.C, venne ospitato Bituito re dei galli Averni.

Durante le celeberrime “Guerre Sociali”, tanto mitizzate da porte di alcuni, Alba Fucens rimase fedele a Roma: le truppe della repubblica si schierarono a cerchio, ponendo la colonia al centro. Nell’89 a.C la resistenza dei socii venne spezzata e Roma vinse.

Verso la fine della Repubblica, Alba Fucens ebbe uno sventurato orientamento politico: nella lotta tra Silla e Mario si schierò con quest’ultimo. Silla, che ne uscì vincitore, per punire la città distribuì i terreni adiacenti al perimetro cittadino ai suoi veterani. Nello scontro tra Cesare e Pompeo, Alba Fucens si schierò con quest’ultimo fedele al padre di Pompeo che lottò contro i Socii e ovviamente sappiamo come andò a finire questa guerra tra due grandi generali e politici. Un’errore che Alba non commetterà più nella seconda guerra civile tra Ottavio e Marco Antonio.

Prima di salutarci, vi vorremmo porre questa domanda: ma sapete chi fu l’artefice della riscoperta dell’antica Alba Fucens? Siamo nel 1949, la Seconda Guerra Mondiale era passata da quattro anni e in Italia si stava cominciato a ricostruire tutto, anche la storia e l’archeologia. Grazie all’intervento di Fernand De Visscher il Belgio ottenne il permesso di scavare nel sito di Alba Fucens in provincia dell’Aquila. Gli scavi iniziarono nel 1950 sotto la direzione di Joseph Mertens: ergo, quando passeggiamo tra gli scavi della nostra Alba Fucens un sentito grazie a Monsieur Mertens.

Joseph Metens ad Alba Fucens (Foto Fucino 2019. Archeologia a chilometro zero)

La terza tappa di questo nostro viaggio ci porterà alla scoperta del periodo imperiale di Alba Fucens fino alla caduta dell’impero romano d’occidente.

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