I giornalisti abruzzesi in lutto salutano il Maestro Gianfranco Colacito
AVEZZANO – Se n’è andato di fretta e con il suo stile, concretezza e velocità, Gianfranco Colacito, uno dei maestri del giornalismo abruzzese. Ricoverato qualche giorno fa per un malore, Gianfranco non ce l’ha fatta a superare la malattia che lo aveva assalito e, a 81 anni, oggi ci ha lasciati. Ci ha lasciati sgomenti per la sua non prevedibile scomparsa, ma con la consapevolezza di una ricca eredità da preservare e gestire con grane oculatezza.
Gianfranco Colacito, aquilano, aveva 81 anni, ma aveva conservato freschezza, duttilità, talento ed intuito, le principali doti di un giornalista. Lui, poi, il giornalismo lo ha attraversato in tutte le forme e in tutte le modalità. Quotidiani cartacei, le prime emittenti radiotelevisive private, quindi l’approdo all’Agenzia Giornalistica Italia, della quale fu caporedazione abruzzese per due decenni. In quella occasione chi scrive lo ha potuto conoscere e ha potuto lavorare con lui, apprezzandone le doti a 360 gradi. Un maestro non solo nello scrivere e nel valutare le notizie, ma soprattutto nel dare il giusto peso, la giusta dimensione e, spesso, la giusta ironia a questo lavoro.
Questo il ricordo del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzesi, Stefano Pallotta, che con Gianfranco ha anche lavorato per anni: «Era stato ricoverato all’ospedale di Teramo il 15 maggio scorso per un malore improvviso. Gianfranco Colacito non c’è l’ha fatta a superare la malattia che se l’è portato via all’eta di 81 anni. Un personaggio che ha fatto onore al giornalismo abruzzese. Nella sua lunga carriera ha attraversato tutte le articolazioni della narrazione giornalistica. Sin da giovane ha collaborato con diversi periodici abruzzesi. Prima di approdare all’Agenzia Giornalistica Italia – di cui è stato responsabile della redazione abruzzese per più di vent’anni – era stato collaboratore e commentatore del quotidiano “Il Tempo”. Le prime televisioni private lo avevano visto protagonista dei racconti e dei servizi dal Capoluogo abruzzese. Aveva collaborato con Rta, Telemare, Tv Uno, Rete 8, Btv. Nel 2009, nel quadro di una ristrutturazione aziendale, l’Agi lo aveva pensionato, ma la sua passione per il giornalismo lo ha spinto ad affrontare, a viso aperto e senza timori, le nuove sfide digitali. Subito dopo aveva fondato “il Capoluogo.it” e successivamente ( una quindicina di anni fa) il giornale on line “InAbruzzo”, che curava con il figlio Flavio, anch’egli giornalista oltre che insegnate. Appassionato, da sempre, di giornalismo scientifico, coltivava da autodidatta ricerche di astrofisica, tanto da creare un periodico “Micromega” insieme a Flavio. Ma la sua passione travolgente era quella per le armi, di tutti i tipi. “Parliamo di armi” è il titolo del suo primo libro, pubblicato agli inizi degli anni ’90. Dell’Agenzia Italia era l’esperto di questo settore e i direttori, che ha visto succedersi nella storica sede di Via Nomentana, a Roma, ricorrevano ai suoi approfondimenti balistici, si trattasse di terrorismo e di crimini cruenti. Nel 2005 aveva ricevuto il Premio Polidoro alla carriera ” Gianfranco – dichiara il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta – rappresenta un punto fermo nella storia del giornalismo abruzzese, soprattutto per quel che riguarda l’evoluzione delle agenzie di stampa. E’ stato, insieme a qualche altro collego, il fondatore dell’informazione primaria nella nostra regione. Ho lavorato con lui, in una piccola stanzetta, in Via Tre Marie, poi in una sede più ampia in via Federico II, per oltre quindici anni. E’ stato un maestro di giornalismo, ma anche di vita. Dietro la scorza di apparente burbero si celava un uomo di grande umanità, capace di ironia e di autoironia, un vero cavaliere errante”. L’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo esprime profondo cordoglio per la sua scomparsa e si stringe al dolore della moglie Anna e del figlio Flavio».
Questo invece il tributo che il Sindacato Giornalisti Abruzzesi diretto da Ezio Cerasi ha voluto fare al grande collega scomparso: «È morto a 81 anni il giornalista aquilano Gianfranco Colacito. Con lui se ne va un pezzo di storia di quell’Abruzzo che negli anni Ottanta ebbe la capacità e la forza intellettuale di intuire e interpretare i grandi cambiamenti nell’informazione e nella cultura, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, poi l’avvicinarsi della globalizzazione. Gianfranco Colacito è stato uno dei pionieri dell’emittenza locale: ha lavorato per le prime televisioni e radio private portando sempre un importante bagaglio di professionalità e conoscenza. La sua capacità di guardare al futuro ha fatto sì che fosse uno dei primi a confrontarsi con l’informazione online. E’ stato caposervizio dell’Agenzia giornalistica Italia, collaboratore dei quotidiani Il Tempo e Il Messaggero, con il suo stile personalissimo e mai scontato e un approccio sempre originale alle notizie. Per lunghi anni è stato la coscienza critica dell’Aquila e dell’Abruzzo, una voce ostinatamente libera, una coscienza fiera. Il suo grande amore era la scienza, che seguiva e divulgava con metodo e passione. La sua scomparsa è di quelle che chiudono un’epoca, lasciando un’impronta forte tra i colleghi, gli amici, e tutte le persone che lo hanno conosciuto. Il Sindacato giornalisti abruzzesi si stringe con affetto ai familiari e partecipa al loro lutto».
A ricordarlo anche una amica particolare di Gianfranco, la deputata del Pd Stefania Pezzopane: «È stato proprio Gianfranco Colacito ad invitarmi alla prima trasmissione in diretta in tv. Era “A tu per tu” la rubrica di Gianfranco Colacito, in una intervista in cui ero emozionatissima ed impaurita. Sono passati parecchi anni, ero Consigliera comunale di Convenzione Democratica. Ma ricordo come abilmente metteva insieme domande serie ad altre più leggere, rendendo tutto scorrevole ed amabile. E da allora sono state tante le occasioni di incontro, interviste, chiacchierate. Ma che bella persone, che innovatore, che correttezza e professionalità. A volte mi segnalava problemi e questioni, mi lanciava allarmi per la città. Amava tanto L ‘Aquila, la difendeva sempre, aveva uno straordinario fiuto ed una capacità di guardare oltre. A Btv e poi a TvUno e poi Il Capoluogo e l’Agi e tanto altro. Grazie Gianfranco per esserci stato, grazie per aver amato e difeso sempre la città. Ricorderò ogni cosa delle nostre chiacchiere e serberò sempre con me le tue raccomandazioni ed i tuoi consigli. Condoglianze alla famiglia, a Flavio Colacito ed alla sua comunità».
Una triste giornata per il giornalismo abruzzese che oggi ha perso sicuramente un esempio e una guida nella professione, nel momento, probabilmente, di massima crisi e difficoltà di tutti i tempi.