“I Templari” chiudono gli incontri del Centro Sociologico Italiano per le Feste di Settembre Lancianesi

Appuntamento venerdì 15 settembre alle ore 18, presso il Centro Sociologico Italiano di Lanciano per partecipare ad un incontro – l’ultimo della serie – organizzato dallo stesso Centro che si connota come associazione di cultura, solidarietà, miglioramento e progresso.

Il convegno affronta un tema importante e affascinante – LA STORIA TEMPLARE DI LANCIANO E DEI TEMPLARI – che verrà affrontato dal prof. Luigi Murolo, insegnante di  Filosofia e Storia nei Licei, appassionato ricercatore che ha condotto lunghi studi con costanza e passione e che lo hanno portato a pubblicare diversi volumi tra gli argomenti più vari tra antichità e modernità.

I Cavalieri del Tempio di Salomone, o più precisamente “Pauperes commilitones Christi templide Salomonis cavalieri”, furono uno dei più antichi e noti ordini cavallereschi medievali, particolarmente attivi nel corso delle guerre Crociate.

Fu Bernardo di Chiaravalle a dar vita alla prima compagine per affrontare nel 1129, la Prima Crociata. A loro era assegnato l’alto compito di difendere i luoghi sacri della Terra Santa e i pellegrini che si recavano in quei luoghi. I compiti che assolvevano, consentirono loro di erigere abbazie e luoghi di accoglienza e di accumulare grandi ricchezze che suscitarono le brame di papi e re, in particolare di Filippo il Bello, re di Francia,  il quale, ad un certo punto, riuscì a far sopprimere l’ordine da papa Clemente V.

Tornando in Abruzzo… i Templari erano presenti nel nostro territorio? Essi avevano diverse abbazie nel territorio abruzzese e facevano parte del Priorato della Puglia e dell’Abruzzo.

Le loro abitazioni si collocavano nei gangli viari più importanti; uno di questi, la “Via d’Abruzzo”  che va da Isernia in Molise a Cittaducale nel Reatino, ma che a Popoli si biforca; procedendo una delle ramificazioni verso la costa adriatica; altra via era la via del mare dai porti dell’Abruzzo Citeriore che consentiva alle merci e alle persone di raggiungere l’Italia Meridionale;

un altro itinerario, su cui si svolgevano traffici e che i Templari controllavano, era il tratturo che da Celano giungeva al Tavoliere delle Puglie.

Testimonianze architettoniche, essendo scarsa la bibliografia sull’argomento, si possono rintracciare presso le Chiese di Santa Maria del Ponte nell’Aquilano, nel Santuario di Santa Maria a Pescasseroli, a San Tommaso a Caramanico (dove si è rilevato un simbolo templare nella Pannocchia di mais), a San Leucio ad Atessa e a San Pietro, nell’area monumentale di Alba Fucens (in questo caso il simbolo è una rosa).

E quali erano i Templari in Abruzzo?

Solo due nomi sono rintracciabili nei documenti ufficiali dove si parla di frate Cecco di Nicola Ragone di Lanciano, sergente e di frate Andrea Armanni di Monteodorisio. Essi furono infatti, processati in due distinti procedimenti: il primo nel Palazzo episcopale di Penne il 22 aprile, e il secondo nel Palazzo episcopale di Chieti.

Inoltre, sulla base del Registro Angioino n. 190 del 18 maggio 1308, risultano essere solo quattro le località con proprietà templari sequestrate e affidate in amministrazione controllata.

Poche notizie certo, ma che stimolano curiosità e interesse che, proficuamente attivati, possono permettere di tracciare una ricostruzione attendibile sulla presenza dei Templari in Abruzzo e, in particolare, in Lanciano.