Il 25 novembre ad Avezzano un corteo per riaffermare la cultura del No alla violenza di genere
AVEZZANO – Da Avezzano, sabato 25 novembre, verrà rilanciato con fermezza il messaggio di vicinanza, supporto e sostegno nei confronti delle donne vittime di violenza o di abusi.
Protagonisti, anche quest’anno, gli studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado della città di Avezzano, che prenderanno parte al Corteo.
La presidente della Commissione Pari Opportunità, Concetta Balsorio: “Riuniremo ancora una volta tutte le nostre energie, femminili e maschili. Il fenomeno della violenza di genere si sconfigge con il coraggio e la cultura dei No”.
La città capofila della Marsica tornerà, quindi, a rimarcare la propria solidarietà, ma anche la propria determinazione: alle ore 8 e 30 del mattino, partirà il corteo degli studenti dalla zona della stazione di Avezzano.
Attorno alle 11, i giovani, accompagnati da amministratori, docenti, ma anche da genitori e da cittadini, arriveranno nella piazza principale della città, Piazza Risorgimento: qui, dalla sommità della scalinata della Cattedrale dei Marsi, alla presenza del sindaco Giovanni Di Pangrazio e del Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Massaro, verranno lanciati messaggi, raccontate esperienze ed espressi desideri di miglioramento sociale e di educazione al sentimento.
“Come lo scorso anno – commenta l’assessore alle Pari Opportunità Maria Antonietta Dominici – anche per questo 25 novembre, la nostra presenza non mancherà. Ribadisco che il 25 novembre deve avere i connotati non di una data che capita una volta all’anno, ma di un vero e proprio modo di pensare. Nostra prerogativa è quella di continuare a raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti che il cambiamento è possibile e che la cultura salva, così come il senso del rispetto per le diversità e per le altre persone. La cronaca ce lo continua a ricordare, purtroppo, tutti i giorni di quanto sia diffusa la piaga della violenza e della brutalità. E la crudeltà delle uccisioni non deve portare al silenzio, ma alla parola. La storia di Giulia, giovane ingegnere d’Italia, ha scosso nuovamente le nostre coscienze ed è proprio alle Giulia che si trovano in pericolo in questo momento o che hanno subito una prevaricazione o un disagio, che dobbiamo continuare a parlare”.