Il Capodanno abruzzese richiama da sempre l’allegria della tradizione
CASTEL DI SANGRO – Musiche ritmiche e cuori in festa, il Capodanno degli abruzzesi, da sempre legato alla cultura locale, porta in tavola dei menù invitanti e dei riti dal buon auspicio a partire dalla sera di fine anno.
Questa ricorrenza non è soltanto motivo di allegria, ma anche di tradizioni artistiche che movimentano questo giorno speciale.
Nel territorio aquilano, fino a qualche decennio fa, la sera dell’ultimo dell’anno e tuttavia anche la notte del primo gennaio, gruppi di amici andavano a cantare sotto le case dei compaesani, come contesto augurale, chiedendo in cambio dei regali.
Era una sorta di tradizione molto goliardica, ma il loro impegno era talmente apprezzato che veniva amorevolmente ricompensato con dei doni.
A Castel di Sangro, questa simpatica iniziativa, prendeva il nome di “Maitunata” e veniva rigorosamente svolta ogni Capodanno.
I giovani, girovagando per le strade, davano vita ad un insieme di canti, ritornelli e stornelli creando un’atmosfera piacevolissima che induceva ad una forte allegria.
Tuttavia l’usanza della Maitunata a volte si confonde con quella dello zampognaro, il cui compito primario è quello di suonare delle canzoni religiose nel periodo natalizio.
Ciononostante, sia la zampogna che la ciaramella, nelle Maitunate era sempre molto apprezzata.
Si tratta dunque di un’arte amatoriale efficace per coinvolgere la popolazione al sorriso, all’accoglienza, alla serenità.
Questo vale a dire che l’arte – dilettantesca o professionale – ha sempre avuto un compito di grande responsabilità, ossia quello di estroiettare emozioni.
Pertanto, auspicando ai nostri lettori un Felice Anno Nuovo, auguriamo loro un futuro ricco di bellezza artistica, poiché nell’arte pulsano le emozioni più vere su cui possiamo elevare i nostri desideri più preziosi.