Il Comitato Terapie Domiciliari Covid19 “oscurato” dalla Rai. Lettera di Grimaldi e Rigano all’on. Massimiliano Capitanio
Presidente e Portavoce del Comitato chiedono il perché di questo trattamento dopo le grandi manifestazioni di Roma e Milano
AVEZZANO – 77.000 persone che hanno messo il loro like sulla pagina Facebook; oltre 83.000 persone che lo seguono; 500.000 si sono iscritte per collaborare e altre decine lo fanno senza nemmeno iscriversi. Oltre 5.000 persone da tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione svoltasi a Roma un paio di settimane fa. Oltre 15.000 persone presenti a Piazza del Duomo a Milano, la scorsa domenica, nella seconda manifestazione.
Questi sono i numeri del Comitato Terapie Domiciliari Covid19 che, però, nonostante abbia messo su una catena di solidarietà composta da medici, infermieri e Oss che sono andati nelle case o telefonicamente a curare i contagiati nella fase iniziale, evitando migliaia di ospedalizzazioni, soprattutto nella fase calda della pandemia, non riesce ad avere un passaggio di soli 15 secondi nell’informazione del Servizio Pubblico, ovvero della Rai – radiotelevisione Italiana.
Perché? Eppure le loro istanze sono arrivate in Senato, sebbene poi il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per motivi che speriamo prima o poi ci chiarisca, e più che altro chiarisca ai cittadini italiani, le abbia volute ignorare non ricevendo Erich Grimaldi, avvocato napoletano, Presidente del Comitato, Valentina Rigano, la Portavoce dello stesso Comitato e una delegazione dei medici che hanno operato brillantemente in questo periodo.
Di fronte a tanta chiusura, quindi, Grimaldi e Rigano, che sicuramente non sono due che molano alla prima difficoltà, hanno preso carta e penna ed hanno inviato la lettera che riportiamo al deputato della Lega, che ricordiamo è nel Governo Draghi, quindi con Speranza, Massimiliano Capitanio, Segretario della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi della Camera dei Deputati.
Questa la lettera di Erich Grimaldi e Valentina Rigano:
Egregio Onorevole Massimiliano Capitanio, questa lettera è per chiedere maggiore trasparenza e informazione, soprattutto attraverso i canali della tv di Stato, relativamente alle proposte e istanze del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, che da oltre un anno supporta a domicilio e in telemedicina migliaia di persone in tutta Italia. Meno di una settimana fa a Milano, in piazza del Duomo, circa 10 mila persone sono intervenute per ascoltare, testimoniare, capire, quanto proposto dal Comitato per far fronte alla pandemia, per altro dopo aver avviato svariati canali istituzionali nel corso degli scorsi mesi. Non vi è stata una sola telefonata da parte di giornalisti della tv di Stato, parlo delle reti nazionali, in un anno intero di lavoro, perché? Ieri il senatore Massimiliano Romeo, che insieme al sottosegretario Sileri ci ha ricevuto a marzo proprio per ascoltare e comprendere il lavoro dei nostri medici, ha chiesto al Ministro Speranza il perché del mancato dialogo con tutti i medici che hanno lavorato sul campo, come per altro espressamente richiesto tramite voto pressoché unanime dallo stesso Senato, l’8 aprile scorso. Nessun telegiornale ne ha parlato. In un momento come questo, dove le armi in campo possono e devono essere molteplici, manca trasparenza, avvertiamo un vuoto nei contraddittori che non comprendiamo e reputiamo pericoloso. Lo stesso vale per la campagna vaccinale, quasi questo significasse voler negare la necessità di un vaccino, quando invece è corretto, anche in ottica di rassicurare tutta la popolazione, che la comunicazione circa i criteri di scelta siano i più trasparenti possibili.
«Esiste la libertà di Stampa, eppure rispetto alla nostra esperienza avvertiamo da un anno un ostracismo incomprensibile – dichiara l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 – la volontà di comprendere e approfondire non può che passare dal confronto, possibilità che dalla televisione di Stato non ci è stata mai concessa. Vale per la campagna vaccinale – prosegue Grimaldi – per la quale nell’interesse di tutti sarebbe doveroso spiegare cosa significhi il consenso informato e in che modo vengono prese certe decisioni in merito alla somministrazione di un siero piuttosto che di un altro, a una determinata categoria di persone».
«Trovo frustrante il voler definire spesso in ottica dispregiativa il lavoro di questi medici da parte di alcuni colleghi – dichiara Valentina Rigano, portavoce del Comitato – quando basterebbe far sedere gli uni di fronte agli altri, nello stesso studio, i professionisti del nostro gruppo e chi sostiene che non vi siano evidenze circa il loro operato. Abbiamo offerto la loro esperienza per ricerche e studi – va avanti Valentina Rigano – un appello che nessuna televisione nazionale ha raccolto, non dovrebbe essere per tutti prioritario capire se esistano più armi a contrasto della pandemia?».
Ci piacerebbe proprio sapere come mai la Rai abbia persino mandato in onda brevi reportage sulle manifestazioni No-Vax, e non si dia nemmeno mezzo minuto a Medici, Infermieri e Oss che, senza guadagnarci un euro, ha prestato la propria opera per salvare vite e far risparmiare denaro al Servizio Sanitario Nazionale. Noi, nel nostro molto piccolo, ma anche molto fastidioso, continueremo a seguire il Comitato, le iniziative che ci saranno e a dare notizie su questo tema. Una goccia nell’oceano, ma, d’altronde, sono milioni di gocce d’acqua che compongono l’oceano.