Il Comune di Celano ripropone la storia di Norma Cossetto per la Giornata contro la violenza sulle donne. L’associazione “Ricordiamo Tutto”: «Strumentalizzazione politica»

CELANO – Accesa polemica a Celano per la cerimonia che si terrà il 14 novembre in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”.

Già come fattolo scorso anno, infatti, l’amministrazione di Settimio Santilli ha deciso di riservare un’ampia pagina alla tragedia della studentessa istriana Norma Cossetto, vittima dei partigiani di Tito nella fase finale della seconda guerra mondiale e mesi successivi.

Su questa scelta, però, mette il punto l’associazione celanese “Ricordiamo Tutto”, che a giorni presenterà una manifestazione a carattere storico, che fa un distinguo fra una vicenda inserita in un certo contesto storico, e la violenza sulle donne che, e come non essere d’accordo, è tema di gravissima attualità.

Ma non solo, “Ricordiamo Tutto” mette il segno anche su fatto che, nello stesso periodo della “Lotta di resistenza” furono centinaia e centinaia le donne combattenti, imprigionate, torturate, seviziate, giustiziate sommariamente e deportate dai nazifascisti.

La “Partigiana Agnese” fermata dai nazisti ad un controllo (foto tratta da “ImPagine”)

Questa la nota dell’associazione di Celano su questa vicenda.

«Noi dell’associazione “Ricordiamo tutto” – scrive per l’associazione Vittoriano Baruffa – . Apprendiamo con grande disappunto che, per il secondo anno consecutivo, l’evento organizzato dall’Amministrazione di Celano per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne rischia di assumere i connotati di una stucchevole opera di strumentalizzazione.

Già l’anno scorso la decisione di dedicare una targa in sala consiliare a Norma Cossetto, “seviziata e uccisa dai partigiani jugoslavi durante la Seconda guerra Mondiale” (testuali parole dell’amministrazione), ci era sembrata un tentativo maldestro di ammantare di un determinato colore politico una problematica della nostra società che è in realtà atavica e sistemica, e che non conosce certo fazioni o schieramenti.

“Spiace constatare che gli interessi particolari rischiano di prevalere su un tema importante come la violenza contro le donne”

Per l’evento del prossimo 14 novembre, presso l’auditorium “Enrico Fermi”, si è deciso di ripetere l’omaggio alla studentessa istriana nel bel mezzo di dibattiti e cortometraggi che non hanno niente a che fare con quella storia.

Sevizie e violenze cui venne sottoposta Norma Cossetto sono senza dubbio un crimine tremendo, una barbarie che però, a nostro avviso, non andrebbe utilizzata né strumentalizzata in alcun modo.

Ci dispiace molto dover constatare che, anche stavolta, gli interessi particolari rischieranno di avere la meglio su una tematica enormemente importante e pressante come quella della violenza contro le donne, che andrebbe invece maneggiata nella maniera più distaccata e rigorosa possibile se davvero vogliamo tornare indietro e pensare a tutte le donne che hanno subito violenze, vessazioni ed altro non soffermiamoci su di un nome ma parliamo di tutte le vittime.

Le donne Partigiane che si arruolarono per la Resistenza furono 35 000, 70 000 furono le donne che arruolarono invece nel gruppo di difesa della donna, 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 furono deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate, 1070 caddero in combattimento.

Chissà se anche loro meriterebbero una Targa nella Sala Consiliare!».

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