Il Comune di Pescara approva il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche
PESCARA – La Giunta comunale ha adottato le linee guida del Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) che nei giorni scorsi erano state presentate anche alle associazioni portatrici di interesse.
«Un passaggio importante – sottolinea l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia – che ora apre le porte all’iter che prevede l’approvazione in Consiglio comunale. Poi si passerà alla progettazione del piano vero e proprio, che seguirà le direttive programmatiche che proprio con questo documento ci siamo dati».
Si tratta di un percorso complesso articolato su due direttrici principali: migliorare l’esistente, in modo da rendere le strutture, soprattutto quelle pubbliche, accessibili e inclusive, e regolare il futuro, predisporre cioè un sistema di regole che guidi le realizzazioni edilizie al superamento delle barriere architettoniche.
«Con il Disability manager Andrea Veschi e con i tecnici impegnati nella redazione delle linee guida abbiamo avviato un sistema di ascolto – afferma l’assessore Albore Mascia – che vuole coinvolgere in prima persona i cittadini in quello che rappresenta innanzitutto un cambio di passo culturale per la città».
Il Peba tiene i considerazione il territorio e le necessità di tutti i cittadini
Le linee guida impostano una pianificazione strutturata per ambiti territoriali: ogni ambito è uno spazio circoscritto.
Per prima cosa quindi verranno individuate delle zone (ambiti): ogni zona sarà oggetto di studio attraverso rilievi puntuali delle strutture esistenti. Lo studio si concluderà con l’elaborazione di una scala di priorità di intervento.
La definizione degli ambiti e della scala di priorità degli interventi sono il fulcro del lavoro dei progettisti.
«Bisogna conoscere e studiare il territorio in funzione non solo dell’orografia, stratigrafia e storia ma soprattutto in funzione delle necessità delle persone che lo abitano. – afferma l’ingegner Alessandro Italiani, componente del team di progettisti – . Per questo abbiamo deciso di redigere un questionario on line dove tutti potranno rispondere apertamente alle domande definite dal progettista e dal gruppo di lavoro: le risposte dei cittadini saranno fondamentali per avere un quadro integrale della situazione. Il semplice pensiero di un disabile o di una mamma con carrozzina ci consente di capire molto più di un rilievo tecnico.
Un Peba, infatti, risulterà ben “fatto” se attuabile in funzione delle esigenze esistenti. Non solo quindi realizzare interventi per abbattere le barriere architettoniche, ma soprattutto capire se in alcune zone vi sia la necessità di costruire qualcosa di nuovo, di innovativo.
Mascia e Italiani: «Vogliamo realizzare un sistema di convivenza dove abile e disabile possano fare gli stessi percorsi»
C’è anche l’idea di coinvolgere il privato – conclude Italiani – attraverso delle proposte, inserite nel Peba, tese ad indirizzare le nuove progettazioni nel settore urbanistico. Un nuovo modo di progettare dove il disabile e l’abile utilizzino indistintamente lo stesso percorso».
Lo schema di lavoro condiviso che ha accompagnato la messa a punto delle Linee guida sarà quindi adottato in futuro per la redazione del Piano vero e proprio: «Un altro segno di cambiamento e di civiltà che la politica deve alla città, nel rispetto non solo delle fasce più deboli – conclude l’assessore Albore Mascia – ma dell’intero sistema di convivenza che tiene insieme una città».