Il Consiglio comunale dell’Aquila salta sul Dup. Le opposizioni: «Centrodestra spappolato incapace di mantenere il numero legale»
L’AQUILA – Sembra proprio non essere più così granitica la maggioranza di centrodestra che ha consentito a Pierluigi Biondi di essere rieletto sindaco dell’Aquila al primo turno.
Oggi, infatti, il Consiglio comunale è saltato per mancanza del numero legale, e in ballo c’era discussione e approvazione del Documento Unico di Programmazione, atto necessario per far proseguire il cammino dell’Amministrazione aquilana.
Stando ai rumors, ma anche a quanto dichiarano le opposizioni, i problemi riguarderebbero i rapporti nella coalizione, soprattutto fra Biondi e Forza Italia, e nella stessa Fratelli d’Italia dove sarebbero in corso scontri che hanno già portato ad alcune conseguenze.
Sulla situazione determinatasi, quindi, intervengono i consiglieri di opposizione al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, Emanuela Iorio, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini, Enrico Verini, Paolo Romano e Gianni Padovani.
«A un mese e mezzo dall’ultima seduta torna a riunirsi il Consiglio comunale, la cui convocazione è tardata in virtù del braccio di ferro tra il sindaco e Forza Italia, cui fa riferimento il presidente dell’assise Roberto Santangelo, e la maggioranza si presenta senza numero legale sufficiente su quello che peraltro può essere considerato uno dei passaggi più importanti della vita amministrativa: il Documento unico di programmazione (Dup).
Un centrodestra colabrodo – osservano all’unisono -, che impiega 2 mesi per far approvare la ridicola mozione del capogruppo di Fratelli d’Italia sulla cosiddetta maternità surrogata, considerando che anche nell’ultima seduta l’assise era stata sciolta per mancanza di numero legale.
Insomma, la maggioranza non riesce a garantire neanche la presenza dei propri consiglieri e i rinvii delle sedute sono oramai una consuetudine.
Il centrodestra naviga a vista – continuano le opposizioni – senza alcun interesse nell’amministrare la città o pianificare il suo futuro, conta soltanto rincorrere la voglia di carriera dei maggiorenti dei partiti di riferimento della maggioranza, come dimostra il braccio di ferro con Forza Italia per cui il Consiglio comunale non è stato neppure convocato per la bellezza di un mese e mezzo, l’ultima seduta infatti risale al 29 settembre, come se la città non avesse problemi da gestire o risolvere!
Anche all’interno del partito di Pierluigi Biondi il clima non è idilliaco, come dimostrano i rapporti tra il sindaco e il senatore Guido Liris che animano la contesa fratricida all’interno di Fratelli d’Italia, oppure le dimissioni a catena di Alessandro Piccinini, Paolo Federico ed Eliana Morgante da alcuni importanti enti che regolano servizi essenziali per la nostra città, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
“Assente dal Consiglio anche il Sindaco Biondi che ha saltato 28 giunte e di rado partecipa all’Assise civica”
Si preferisce al contrario usare gli incarichi in questi enti non per aiutare il governo della città, quanto piuttosto per accumulare consenso e candidarsi alle elezioni regionali.
Tuttavia, l’assenza più ingombrante è proprio quella del sindaco Biondi, il quale contagiato dal morbo della rincorsa carrieristica che già ha infettato i colleghi di maggioranza, si è lanciato nel mendicare una promozione di qualche sorta, interpretando il ruolo di primo cittadino non in città, bensì nella partecipazione a diversi talk show commentando la politica nazionale, abbandonando completamente il timone della amministrazione cittadina – continuano i consiglieri di opposizione – .
Prova ne è che su 40 riunioni di giunta convocate, è stato assente a 28, per non parlare poi delle sue plurime assenze al Consiglio Comunale al quale ormai non partecipa da mesi.
In una simile condizione – concludono Albano, Palumbo, Pezzopane, Serpetti, Tomassoni, Scimia, Iorio, Giannangeli, Rotellini, Verini, Romano e Padovani – riteniamo che il centrodestra debba prendere atto dello spappolamento della propria maggioranza e restituire la città al voto quanto prima».