L’Amministrazione Penitenziaria vuole efficienza? Nardella (SPP): “Iniziassero trasferendo i detenuti riottosi e assumendo i 18.000 poliziotti mancanti”

ROMA – Da Roma spesso, come frecce fatte scoccare da un arco troppo ricurvo, vengono inviate disposizioni oppure ordini che seppur legittimi hanno tutta l’aria di essere altrettanto spesso ingredienti utili a produrre nozze con i funghi.

Vengono sfornate belle circolari comprese quelle che alcuni dirigenti del Dipartimento non sempre applicano alla lettera. Una di queste è la circolare che prevede il trasferimento dei detenuti che si sono macchiati di gravi infrazioni disciplinari e che invece restano tranquillamente nel posto in cui si sono resi autori di veri e propri delitti che vanno dall’aggressione al personale al ritrovamento di droga o telefonini.

Questo clima da “armatevi e partite” non giova assolutamente a chi viene chiamato a stare sul fronte a combattere una guerra con armi spuntate quali sono appunto le circolari inapplicate e che, invece, se attuate alla lettera andrebbero a vantaggio di chi proprio dal fronte invoca costantemente un segnale da Roma.

Un segnale che ovviamente non finisce alla circolare inapplicata o applicata solo in parte. Quello che Roma dovrebbe fare, infatti, è aiutare chi la battaglia la sta combattendo rifornendoli degli strumenti e soprattutto degli organici giusti visto che difettono di ben 18.000 unità.

In sostanza è come dire di operare, facendo ovviamente le dovute proporzioni, praticamente 10 volte più delle formiche. Ma questo si sa è un film già visto, un film tutto italiano perché è facile dare disposizioni, magari stando comodamente seduti su una poltrona, salvo poi non avere il coraggio di affermare che le stesse sono inapplicabili se i 18 000 poliziotti in meno continua ad essere l’unica variabile, insieme a quella dei detenuti riottosi non trasferiti, da considerare in un sistema che non funziona.

Di chi è quindi la colpa? Ai lettori l’ardua sentenza”, questo è quanto ha da dire il Vice Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Mauro Nardella.