Il Direttore editoriale dell’International Police Association Mauro Nardella ci racconta la bella e straordinaria storia di “MagoS”

SAN SEVERO – “….E allora guardami, guardami con gli occhi dell’amore per sempre guardami, guardami con gli occhi dell’amore…”

È con un passo del nuovo brano dal titolo eloquente “Con gli occhi dell’amore”, da lui soavemente interpretato, che oggi vogliamo raccontare la storia di un ragazzo speciale. Uno di quelli che attraverso il suo innato amore per la musica è riuscito a dare ancora più senso alla necessità che si ha di non subordinare nessuno alle insidie della vita.

Si chiama Simone Maghernino, è autistico ma che, grazie ai suoi genitori Antonio e Luisa, sta facendo della sua esistenza un esempio di vita per tutti.

Il suo nome d’arte, MagoS, raggruppa il suo nome e cognome anche se a noi piace affiancarlo alla sua essenza giacché sentirlo cantare ci apre a quella che altro non sappiamo definire che pura magia. MagoS, oltre al brano citato, ha messo nel suo repertorio, grazie alla genialità di mamma Luisa, canzoni di inestimabile bellezza e sonorità quali “Ali in tasca” e “Paronomasia”.

Tutte opere d’arte ispirate dal bello che si ha dentro, comunque lo si voglia intendere.
“Cantare è un mezzo per uscire da quella stanza, per mescolarsi ai suoi coetanei, per comunicare e trasmettere emozioni, per staccarsi di dosso etichette limitanti”. Come non essere d’accordo con Vanity Fair che a Simone ha dedicato uno speciale spazio?

E come non suffragare con un plauso ciò che di Simone dice sua madre Luisa Sordillo ex avvocato e la prima a cogliere il suo amore per la musica? Grazie a lei, i testi magistralmente interpretati da MagoS, autentici passi di alta poesia, incorniciano alla perfezione la sua splendida vena musicale.

Le sette note che accompagnano le poesie vocalizzate da Simone sono per lui libertà di essere, gioia di poter inseguire i propri sogni, il coraggio di essere “diverso” e proporre un modello che si distacca da quello che siamo abituati ad ascoltare e a vedere. C’è la descrive così mamma Luisa l’impostazione data da MagoS alla sua speciale sonorità.

Lo fa risaltando il fatto che la diversità non è altro che una differente sfaccettatura della normalità. E come non essere d’accordo con questa magnifica mamma quando afferma che l’autismo non è una malattia ma un modo di essere, un diverso modo in cui le cellule cerebrali si incontrano, si organizzano e creano sinapsi?

Quindi un diverso modo di processare le informazioni e gli stimoli che provengono dal mondo esterno? Pertanto non si guarisce, né si migliora. Al più si cerca di snaturarsi per adeguarsi al modello proposto dalla società.

Tutto vero ed del tutto condivisibile quanto descritto da Luisa. Dall’esterno il mondo come si sa lo si vede con occhi differenti rispetto a chi il vissuto di un componente famigliare lo vive in maniera personale. Quelli di papà Antonio e mamma Luisa catturano in modo perfetto, facendolo aleggiare in maniera del tutto naturale, il modo con il quale ci si deve rapportare con il mondo esterno. Soprattutto quando a dover essere propagandato è il bene che si deve a un figlio.

Si sta facendo molto in materia di disabilità. Avvolte con sincerità spesso e volentieri poggiandosi sull’ipocrisia. Ed è per questo che bisogna che ci si adoperi di più e utilizzare le bellissime parole pronunciate da Luisa per abbattere quella forma di pregiudizio, tra l’altro non sempre latente, che troppo spesso si aggira furtivo nella società in cui viviamo.

Simone a tutto questo sta contribuendo dimostrando con la sua arte quando spesso e volentieri un autistico può dimostrarsi di essere migliore del più perfetto tra gli umani.

Non serve molto per capirlo. Basta guardarlo cantare per assecondare il giudizio appena espresso.
Simone oggi è una persona estremamente desiderata. Prova ne sono i tantissimi che lo seguono e che utilizzano la sua performance per ricostruirsi un cuore.

Per strada ora lo riconoscono, lo salutano, gli chiedono autografi. Ha ricevuto premi importanti tra cui il Premio della Camera dei Deputati per il suo impegno sociale per l’inclusione e il Premio nazione del Giullare per il suo impegno canoro e culturale.

Ma un premio speciale lo meriterebbero papà Antonio e mamma Luisa perché attraverso la loro opera oltre ad offrirci un autentico insegnamento su come va vissuto il rapporto con i figli ci offrono la ricetta giusta su come lucidare il nostro cuore e restituirlo alla nostra rispettiva quotidianità ricolmo del desiderio di offrirsi all’amore cosi come si conviene.

“….Potrei sentire addosso gli occhi dell’amore che scelgono me tra miliardi di persone. Entrare nei confini del mio mondo… smarcare tutti i se, i forse e i ma però…”. Grazie MagoS.

Il suo terzo singolo, dal titolo “Con gli occhi dell’amore”, è disponibile in tutti i migliori store.
Testo e musica sono di Luisa Sordillo, l’arrangiamento, tastiere & programmazioni sono a cura di Edgardo Caputo.

Il singolo è stato registrato e mixato all’Edrecords Studio di San Severo (Fg) www.edrecords.it. La videoclip è stata curata da Alessandro Russi.

(A CURA DEL DIRETTORE EDITORIALE IPA MAGAZINE MAURO NARDELLA)