Il Fotografo Nicola Giuseppe Smerilli ed i suoi “transiti di Luce”. (Le foto)
Avezzano- In un’epoca che ha fatto e fa del digitale quasi uno stile di vita soprattutto nel mondo fotografico, Nicola Giuseppe Smerilli ha deciso di ri-tornare ad usare la fotografia analogica e riscoprire con essa quel che di romantico è possibile cogliere solo in quella “emulsione fotografica che segue minuziosamente i mutamenti della luce naturale nei luoghi sacri, nei santuari, negli eremi, nelle chiese, nei monasteri, nelle grotte rupestri, nelle cattedrali, nella natura, durante l’avvicendarsi delle stagioni”.
Il titolo dell’opera “Abruzzo Luoghi e Visioni – Transiti di Luce” racconta di una regione e delle sue preziose e spesso misconosciute bellezze, percorsa in lungo e in largo alla ricerca di luoghi di grande suggestione, colti dall’obiettivo nel momento più magico, quello in cui la luce – vera tirannica signora della pubblicazione – svela le splendide forme di luoghi sacri, di santuari, di eremi, di chiese, di monasteri, di grotte rupestri e di luoghi naturali nel succedersi delle stagioni. Non c’è intenzione didascalica nell’opera; piuttosto una connotazione che riveli quegli aspetti segreti e intimi “a volte nascosti nelle pieghe di una storia lontana, facilmente percepibile nel silenzio e nella bellezza dei luoghi che si incontrano nelle pagine del libro” – come ha voluto Pierpaolo Bellucci, curatore editoriale del volume e da anni impegnato nella ricerca e nella valorizzazione delle tradizioni e della cultura abruzzese.
Molte fotografie presenti nel fotolibro ritraggono luoghi e siti dal misterioso fascino alcuni del quali non sono mai stati inseriti in volumi fotografici e questo rende ancora più preziosa l’opera che si pregia di testi redatti da personalità della cultura regionale, italiana ed europea: Francesco Sabatini, studioso e profondo conoscitore del territorio regionale, Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca, Italo Zannier, accademico, storico e pioniere della fotografia italiana, membro della Sociètè Europeènne d’Histoire de la Photographie, Carlo Ossola, filologo e critico letterario, professore di letteratura moderna presso il “College de France” i Parigi, Nicola Gardini, scrittore, critico letterario, docente di letteratura italiana all’Università di Oxford, Monsignor Michele Fusco, Vescovo di Sulmona/Valva, Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Dante Marianacci, scrittore e poeta, già responsabile della promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri, negli Istituti Italiani di Cultura.
Visioni dunque, transiti di luce che danno nitidezza alle immagini che Smerrilli e la sua Nikon sono riusciti a cogliere nell’attimo fatato; un “carpe diem” che preserva frammenti in continuo mutamento, che racconta di visioni estranee al quotidiano o al consueto e che sono in persistente divenire esattamente come il suo mutevole svelatore, la luce.
Attivare l’attenzione sui bianchi e neri delle immagini, lasciarsi catturare da luoghi e ambienti per coglierne essenze e goderne le meraviglie celate, riflettere e stabilire con la realtà un nuovo rappporto…
L’Abruzzo, come ha ben affermato Francesco Sabatini, “ha un immenso patrimonio, oltre che naturale, di arte e di storia. Decine di siti archeologici, di abbazie, di castelli; luoghi celebri per eventi storici, grandiosi cicli pittorici medievali, una folla di statue dentro e fuori degli edifici” e ancor di più si trova in borghi pressoché sconosciuti ai più o in luoghi spesso inaccessibili.
Lì si è recato Nicola Giuseppe Smerilli e lì ha “ascoltato” l’incessante e segreto dialogo tra la natura, l’arte e la storia; il codice per decifrarlo – la luce – è materia esoterica che il Nostro conosce perfettamente e ne dà prova attraverso gli splendidi scatti che colgono essenza e sostanza in un connubio indissolubile.