Il futuro di Avezzano e la Marsica secondo Mario Casale: «A proposito di queste elezioni provinciali (e non solo)»
AVEZZANO – Cosa cambia per Avezzano e la Marsica dopo le elezioni provinciali e il conseguente rimescolamento di carte nei e fra i partiti a livello provinciale e regionale?
A dare una sua chiave di lettura è l’esponente di Articolo-Uno, ed ex assessore comunale della Giunta del Sindaco di Avezzano Mario Spallone, Mario Casale.
«Sono elezioni di secondo livello, per un ente di secondo livello, praticamente ormai inutile. Ma tant’è, anche se il criterio provinciale per eliminare i tribunali, come quello di Avezzano, pervicacemente o pigramente resiste.
Mentre la giunta regionale di destra esulta per un risultato pressoché inutile, il civismo locale, guidato dal sindaco sospeso per condanna a 14 mesi, esalta una sconfitta annunciata e promette la continuità di un percorso privo di prospettiva.
Non sorprende più che in questo quadro il Pd locale e provinciale si accodi ad una proposta incolore; lo ha già fatto in occasione delle elezioni comunali e presumibilmente lo farà ancora.
Insomma l’anima conservatrice e moderata costruita in circa 10 anni all’interno del Pd continua a determinare l’esito del voto, in generale la sconfitta.
E senza che si gettino le basi per la costruzione di un nuovo percorso che guardi a sinistra, finalmente.
Peraltro le cosiddette agorà democratiche, proposte dal segretario nazionale del Pd, appaiono stanche e vuote di contenuti perché manca quello essenziale: costruire o ricostruire la sinistra, quella vera, quella che oggi non c’è e che manca a tutto il Paese.
In Cile ci sono voluti quasi 50 anni per archiviare la dittatura fascista di Pinochet, ma oggi si celebra la storica vittoria della sinistra, capace di interpretare il disagio e la voglia di cambiamento concreto delle giovani generazioni.
E su cui vale la pena riflettere.
“Il Pd sposa proposte e incolori e che, come in questo caso, finiscono in sconfitta”
Da noi, nonostante un ministro del lavoro di primo piano, non si riescono ad eliminare le decine e decine di modalità di assunzione che sono alla base di precarietà e di sfruttamento giovanile e femminile.
Dalla somministrazione, termine violentemente padronale che richiama il caporalato, al tempo determinato e alla costante reperibilità, fino al messaggino col quale si assume temporaneamente o si licenzia definitivamente.
Questo è un quadro orribile che va assolutamente cambiato per dare sicurezza e prospettiva ai giovani e alle donne, i più penalizzati da forme unilaterali di assunzione.
E francamente fa sorridere la rivendicazione di qualche voto in più ad elezioni di secondo livello del civismo locale: una presenza inutile e dannosa, che favorisce gli interessi di pochi a discapito dell’interesse di tutti.
Ma non sottovaluto infine la ininfluenza del Pd che sta diventando il vero ostacolo alla costruzione di una sinistra concreta, moderna e alternativa alla destra.
Persino sulla candidatura alla Presidenza della Repubblica di un pregiudicato la sinistra non insorge, si limita a dire che il candidato, essendo un leader di partito, è meglio non candidarlo.
Personalmente ritengo inqualificabile la sola proposta di candidatura di un personaggio di tal fatta. Questa è la destra orribile che abbiamo, ciò non significa che la sinistra, o quel che ne resta, si debba adeguare». Mario Casale – articolo UNO