Il morto si presenti al nostro sportello per il rimborso
TAGLIACOZZO – La storia è tutta da ridere se il protagonista non fosse persona deceduta da oltre sei mesi. Tutto comincia con una voltura di utenza dell’energia elettrica. Per farla breve: muore l’usufruttuario di un’abitazione e il nudo proprietario avvìa la procedura per la voltura del contratto. E, come da disposizione dell’operatore, invia all’indirizzo dell’azienda fornitrice del servizio il certificato di morte dell’usufruttuario, i propri dati anagrafici e fiscali, copia del documento di identità e tutta una lunga serie di documentazioni. Tutto a posto? Manco per niente.
La voltura, specifica l’operatore, avrà un costo di novanta euro. Sarebbe stata “aggratis” se il nudo proprietario avesse convissuto, nel corso degli anni, con la persona scomparsa. Situazione alquanto improbabile, in quanto tra usufruttuario e nudo proprietario non sono mai esistiti vincoli, nemmeno di lontana parentela. Transeat! Il bello e l’incredibile arriva dopo qualche settimana. All’indirizzo del nuovo intestatario d’utenza perviene una nota indirizzata, però, alla persona defunta alla quale spetterebbe un piccolo rimborso per somme e conguagli vari pregressi. “L’interessato – ovvero il defunto, recita pomposamente la lettera – può recarsi presso uno dei nostri sportelli o presso uno del Punti SisalPay, portando con sé la presente comunicazione, un documento di riconoscimento e la tessera sanitaria in corso di validità. E’ possibile – conclude lo scritto – ottenere il pagamento del rimborso con questa modalità entro e non oltre 90 giorni dalla data di emissione del presente atto”.
Basta un click, scarica l’app, contattaci al numero verde e questo è l’incredibile e grottesco risultato: interrogato il morto, il morto non rispose.