Il neurologo Maurizio Fontana ad Avezzano “Con la testa fra le mani”
AVEZZANO – Non si poteva dare titolo più adatto ad un libro che racconta una vita professionale trascorsa ad operare cervelli.
“CON LA TESTA TRA LE MANI. STORIA DI UN NEUROCHIRURGO DI TRANSIZIONE” edito da EMIA Edizioni, è infatti il titolo del libro che il Prof. Maurizio Fontana, neurologo e neurochirurgo ha scritto per raccontarsi e che verrà presentato sabato 11 giugno alle ore 11 presso la Sala conferenze del Palazzo Municipale di Avezzano.
Al tavolo di presentazione il giornalista, scrittore ed editore Italo Arcuri che dialogherà con l’autore.
L’autore, Maurizio Fontana è stato aiuto primario prima presso il Di Venere di Bari e poi presso il Regina Elena di Roma, fino a diventare direttore di unità complessa di neurochirurgia all’Ospedale Civile SS. Nicola e Filippo di Avezzano dove è rimasto fino alla pensione.
Da sempre appassionato studioso del cervello e del suo affascinante sviluppo, ha proseguito nelle sue passioni – biologia evolutiva e paleoantropologia – dopo essersi ritirato a vita privata in campagna.
Mettendo insieme la sua vita professionale – nel corso della quale ha avuto sicuramente tantissime “teste tra le mani” – e le sue passioni ha tirato fuori questo libro dove, oltre ad episodi autobiografici, delinea la storia e le tappe importanti della storia della neurochirurgia, tratteggiandone gli eventi salienti.
La definizione di “neurochirurgo di transizione” ben si adatta a lui che, iniziata la sua carriera intorno agli anni 70, quando la neurochirurgia si praticava a occhio nudo, l’ha conclusa avendo a disposizione alcuni tra i più sofisticati strumenti elettronici come il microscopio operatorio, la Tomografia Assiale Computerizzata e la Risonanza Magnetica Nucleare.
E questo, significa rivoluzionare i propri metodi diagnostici, operatori, prognostici.
Significa avere, a patto di continuare a studiare e ad aggiornarsi, un’ampia gamma di strumenti che coadiuvano il neurochirurgo dalle prime visite fino all’intervento chirurgico e poi ancora dopo, nella fase di recupero e, cosa importante, possono rendere meno massivo, pericoloso o dannoso l’intervento.
Si tratta dunque, di un momento epocale che il prof. Maurizio Fontana ha deciso di mettere su carta perché è davvero esiguo, e si va assottigliando sempre di più, il numero dei professionisti capaci di poter ricordare tale rivoluzione.