Il Pd contro la Casini
SULMONA “In questa città manca il cambio di passo in situazioni di ripartenza”. Lo sostiene il Pd mettendo in evidenza come tutto sia silente di fronte alle deturpazioni che Sulmona deve affrontare. In primis la questione dell’immobile del Liceo Classico “Ovidio”. I dem “bacchettano” il sindaco a detta loro indaffarato tra:”squallidi giochi di potere, da un lato, contrabbandandoli per un riordino degli uffici comunali, e dall’altro con una serie di “selfie” di Annamaria Casini in giro per la città, sulla falsariga di una comunicazione populista di cui non si avverte alcun bisogno, non si capisce quali misure concrete si vogliano adottare per attualizzare nella nostra realtà quel “Decreto Rilancio” del Governo, che mette in campo ben 500 miliardi. “Ci risulta – scrive il Pd – l’Ufficio Tecnico sia rimasto ormai sguarnito di personale (a proposito di riordino della macchina burocratica) per cui di fronte ad una possibile auspicata richiesta di pratiche da smaltire per usufruire dei bonus previsti nell’edilizia, si corre il rischio di non potersene servire con danni facilmente immaginabili per gli interessati e per quel comparto dell’economia che normalmente fa da traino. A settembre-Ottobre, auspicabilmente, si potrebbe tornare a frequentare quelle aule scolastiche che già prima del virus mancavano. A parte il caso del Liceo – diventato ormai pari ai segreti di Fatima per la impenetrabilità del suo stato dell’arte – a che punto siamo per tutte le altre opere riguardanti la messa in sicurezza degli edifici scolastici? La proiezione di una città medievale a vocazione spiccatamente turistico-ambientale non può ormai più prescindere da un piano di riordino del Centro Storico. In proposito esistono studi di realizzazione, praticamente a costo zero, che attendono solo di essere sperimentati. A margine ed in stretto collegamento con questo modello di sviluppo possibile, si lanci un ‘concorso di idee’ tra i professionisti della città per un completamento del progetto con la prospettiva di una vera e propria ‘rivoluzione’ che veda nel Centro Storico e nelle attività produttive tutte il fulcro di una duratura rinascita. D’altronde basterebbe copiare: il Commissario di Avezzano– solo per citare un esempio – ha stanziato 3mila euro per ogni attività commerciale istituendo un tesoretto a favore delle predette attività. Perché l’Amministrazione di Sulmona no? Il tempo del ‘tirare a campare’ con la promessa di posti di lavoro da estrarre come conigli dal cilindro dei soliti maghi – amministratori di qualche ‘partecipata’ – è finito da un pezzo, e questa crisi non ha fatto altro che evidenziarlo drammaticamente.