Il Pink Panel ospite della nota cantina vestina Torre dei Beati

Primo incontro del 2024 per il Pink Panel accolto da Fausto Albanese, titolare della pluripremiata cantina Torre dei Beati di Loreto Aprutino (Pe). Visita e degustazione di vini autoctoni abruzzesi

Loreto Aprutino (Pe) –  Il Pink Panel riparte con la missione  di assaggio e scoperta delle risorse del territorio. Per la prima tappa del 2024 il club di assaggiatrici di vino e cibo, tutto al femminile,  ha fatto rotta verso l’area vestina per visitare la nota cantina biologica Torre dei Beati, di Fausto Albanese.

L’azienda, a gestione familiare, nasce nel  1999, in una zona particolarmente vocata,  tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, a 25 chilometri dall’Adriatico. Il terreno di natura argilloso-calcarea e le pendenze armoniose chiudono la valle del torrente Tavo innalzandosi poi verso i 3000 metri del Gran Sasso d’Italia, la cima più alta degli Appennini.

Il nome Torre dei Beati deriva da un grande affresco del 1400, che si trova nella locale chiesa di S. Maria in Piano.

Nella raffigurazione del Giudizio Universale, la “torre dei beati” rappresenta il traguardo finale a cui, con grandi sforzi e attraverso difficili prove, tendono le anime appena transitate nell’aldilà. In questa parabola si rispecchia il principio ispiratore della cantina, che punta a interpretare al meglio i vitigni autoctoni.

La magistrale capacità di valorizzare il patrimonio viticolo, proveniente esclusivamente dai 26 ettari di vigneti di proprietà, è emersa nel corso della degustazione riservata al Pink Panel, ben 8 vini. Bianchi Grilli (per la testa) Trebbiano 2021, 2018 e 2014. Un’interpretazione di Trebbiano frutto della criomacerazione capace di arricchire il corredo olfattivo.

Poi Diverto Trebbiano;  Rosa-ae Cerasuolo 2022, quintessenza della tipicità con il canonico color “cerasa”. Vinificato con 3 diversi passaggi, una parte salasso dei rossi dopo premacerazione a freddo, una parte pressatura diretta leggerissima delle uve non diraspate, una parte proveniente da macerazione a freddo sulle bucce.

Cocciapazza Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2008; Mazzamurello Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2020 e  Mazzamurello 2007 e  2003. Svariate sfumature di integrità ed eleganza di cui è capace questo vitigno.

Non meno degni di nota gli abbinamenti scelti, ad esempio pane casereccio, formaggi locali, salumi, bottarga di spigola e  piacevoli incursioni extra territoriali, come il lardo.  Eccellente anche l’olio proveniente dai circa 400 ulivi, cultivar Dritta e Leccio del Corno, con una piccola percentuale di Leccino e di olive da mensa (Intosso, Santa Caterina), secondo l’uso tradizionale delle famiglie abruzzesi nella zona di Loreto Aprutino.

Attualmente la cantina è in fase di espansione per adeguarsi alla crescita produttiva che ha conosciuto nel corso degli anni.

A questo primo incontro del 2024 hanno partecipato “le PinkJenny Viant Gómez, capo panel,  Enca Polidoro, Giuliana Rotella, Antonella Teodori, Valentina Marchigiano, Anna Solini, Sandra Pantalone, Norma Claudia Torrieri e Angela Scarciolla.

IL PINK PANEL

È l’unico gruppo tutto al femminile che include sia esperte di vino che wine lovers. Fondato nel 2019 è coordinato dalla degustatrice e giornalista freelance Jenny Viant Gómez nata all’Avana, Cuba, e da 20 anni residente in Italia. 

Da sottolineare che il Pink Panel non è un’associazione, l’adesione è gratuita previa registrazione e verifica dei requisiti; non si assegnano punteggi ai vini, si valorizzano gli abbinamenti gastronomici e  si  assaggiano vini provenienti spontaneamente da tutti i territori, quindi non solo vini abruzzesi.

Ricordiamo che il Pink Panel si collega alle teorie scientifiche sulle capacità sensoriali delle donne, più sviluppate rispetto agli uomini. «Nella regione del cervello atta a ricevere i segnali olfattivi le donne hanno +43% di cellule  e + 50% di neuroni rispetto agli uomini»,  studio dell’ente Monell Chemical Senses Center di Philadelphia.

Benché tante altre ricerche tendano a sottolineare che le differenze tra i sessi siano marginali o inesistenti, Il Pink Panel itinerante 100%  femminile si configura come un’esperienza da mettere in campo, senza scopi scientifici o statistici, ma con la consapevolezza che degustare “in rosa” abbia un “sapore” diverso.