Il “Ponte delle Femmine” torna a collegare le due sponde del fiume Giovenco
Ortona dei Marsi – Torna di nuovo a collegare le due sponde del Giovenco il “Ponte delle Femmine”, in tenimento di Ortona dei Marsi. Gli interventi, voluti e realizzati dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si sono resi necessari dopo che la struttura era stata letteralmente abbattuta nell’autunno 2017, a causa di una piena che aveva trascinato e depositato a ridosso del ponte tronchi e ed altro materiare tanto da creare un vero e proprio tappo. Danni che in quell’autunno si sono registrati lungo tutta l’asta del Giovenco e in particolare appunto, a monte e a valle del Ponte delle Femmine (Ortona dei Marsi) e del Ponte della Madonna di Loreto (S. Sebastiano dei Marsi).
Nel caso del Ponte delle Femmine va detto che la struttura preesistente era costituita da lame di ferro che sostenevano una piattaforma di cemento armato. Il nuovo ponte, invece, pur utilizzando il ferro, è stato realizzato con una concezione nuova.
Rispecchia, per molti versi, il ponte di ferro realizzato in Val Fondillo, nel cuore del Parco.
Ovviamente, il “Ponte delle Femmine” (chiamato così perché le donne del Giovenco vi si recavano giornalmente a lavare i panni) riveste un’importanza anche affettiva per gli ortonesi. Anche se, non va taciuto, l’incuria l’ha fatta da padrona, tanto che era ridotto veramente male, già prima di essere abbattutto dalla piena.
Da qui, come già in programma, ci sarà il recupero delle pietre, che hanno visto “consumare la fatica” delle donne ortonesi, che verranno ripulite dai rovi e messe in evidenza. Ma verrà valorizzata anche tutta l’area dove fu rinvenuto il cippo di Poppedio Silone (ora custodito nel Museo lapidario di Avezzano, sito nell’Aia dei Musei). Era il 1814, in contrada ” Le Rosce “, sulla riva destra del fiume Giovenco, a Sud di Ortona dei Marsi, fu ritrovato quel cippo sepolcrale su cui c’era la scritta: POPPEDIA. P. F. SECUNDA FILIAE. OSSA. SITA. FITAE. M. F. MATRI. OSSA. SITA. da cui si evinse che in quel lembo di terra erano state sepolte la moglie e la figlia di Poppedio Silone. Il cippo era stata custodito prima dalla Famiglia Buccella (attualmente un discendente, Giuseppe Buccella, è sindaco di Ortona dei Marsi) e poi donata al Museo di Avezzano, dove tuttora si trova.
Insomma, il rifacimento del Ponte delle Femmine pare essere un inizio di un progetto ben più ambizioso, voluto dallo stesso Ente Parco.
Va precisato che nell’ambito di un finanziamento straordinario del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, finalizzato alla riduzione del rischio idrogeologico al ripristino funzionalità e salvaguardia ecosistema. il Parco ha presentato diverse proposte progettuali, tra le quali il Ministero ha approvato un finanziamento di €. 50.000 destinati ad interventi nel bacino del fiume Giovenco, nei Comuni di Bisegna e Ortona dei Marsi. Progetto poi realizzato dall’Ufficio Area Tecnica Comune di Bisegna, Resp. Arch. Gerardo D’Addezio.
Va detto anche che l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, per le proprie attività istituzionali e didattiche, ha realizzato nel corso degli anni una rete di sentieri, che si snodano su oltre 700 km lineari, nei più diversi ambienti del territorio. Tale rete di percorsi pedonali richiede un costante monitoraggio ed una continua opera di manutenzione, al fine di garantirne sicurezza e funzionalità.
E così, a seguito di un confronto preliminare tra Ente Parco e Amministrazioni del Comune di Bisegna e di Ortona dei Marsi si concordò di procedere alla progettazione dei seguenti interventi:
in tenimento del Comune di Ortona dei Marsi:
• interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico lungo il fiume Giovenco nei tratti a monte ed a valle del Ponte delle Femmine;
• ripristino della percorribilità del sentiero “V6” attraverso la manutenzione straordinaria del Ponte delle Femmine.
Questi di obiettivi da raggiungere:
1- Consolidamento scarpate e versanti interessati da dissesti;
2- Ripulitura dell’alveo e consolidamento della vegetazione ripariale;
3- Sistemazione del sentiero V6 che attraversa il ponte delle Femmine
Ma quali gli aspetti economico-sociale dell’intervento?
Eccoli illustrati nella relazione tecnica.
L’interesse verso le attività escursionistiche ed il conseguente accresciuto movimento di frequentatori di sentieri sul territorio, necessitano di una rete organizzata di percorsi segnalati e disponibili per la fruizione escursionistica, alpinistica o semplicemente turistica.
Se per molto tempo è stato ampiamente ignorato e sottovalutato, oggi l’escursionismo è considerato una vera risorsa per lo sviluppo locale. Questa pratica, ormai largamente diffusa presso la popolazione di tutti i paesi europei, si è evoluta, trasformandosi da attività ricreativa informale a vera e propria disciplina turistica in grado di generare importanti ricadute economiche a livello locale.
Inizialmente, l’escursionismo veniva praticato da piccoli gruppi di persone, per lo più abitanti di città, organizzati in club o associazioni. Con il passare del tempo il numero degli addetti al settore è cresciuto ed alcune attività creative, fino a quel momento poco o per nulla commerciali, sono rientrate nel novero delle attività turistiche a pieno titolo. Oggi che si tratti di famiglie, di singoli o di gruppi di amici un numero considerevole di persone percorrono a piedi i sentieri orientandosi con cartine e guide, lungo itinerari debitamente segnalati.
L’interesse nei confronti dell’escursionismo è altissimo poiché tale pratica riguarda potenzialmente numerosi e vasti territori. Inoltre, questa forma di turismo può rientrare a pieno titolo all’interno di una strategia di sviluppo sostenibile. Infatti il turista non fruisce semplicemente di un sentiero segnalato ma “consuma” tutta una regione, con i suoi paesaggi e la sua identità, gli itinerari più adatti, i servizi e l’ospitalità che caratterizzano la qualità della sua permanenza sul posto, prima, durante e dopo il soggiorno.
Da quanto premesso è evidente che una rete sentieristica ben distribuita, ben organizzata e ben integrata nel contesto dell’offerta turistica di un territorio rappresenta un primo passo fondamentale per lo sviluppo di una moderna concezione di “prodotto turistico” collegato all’escursionismo capace di interessare un numero considerevole di potenziali fruitori e che si mantiene, sulla base di diverse analisi in costante incremento.
La realizzazione di un nuovo ponte pedonale, come la continua manutenzione della rete di sentieri del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, pur rendendo difficile effettuare una dettagliata analisi costi-ricavi,
volta a determinare la convenienza finanziaria dell’intervento rientra in pieno nell’idea di base che vede l’escursionismo come risorsa per lo sviluppo locale.
Le finalità del progetto, infatti, prevedono di ripristinare il necessario collegamento tra i sentieri e strade
interpoderali lungo la valle del Giovenco.
Altresì la manutenzione straordinaria del ponte pedonale delle Femmine è sicuramento un miglioramento
della possibilità di fruizione della Valle del Giovenco. Le categorie di fruitori sono melteplici e variegate a
titolo esemplificativo si riporta di seguito un elenco:
• escursionisti
• famiglie
• associazioni
• guide di montagna
• guardie del parco e carabinieri forestali
• operatori servizio scientifico del PNALM
• ricercatori per conto di istituti universitari, centri di ricerca, fondazioni.