Il problema delle Fake News ai tempi del Corona Virus.
Durante l’emergenza del Coronavirus il problema della diffusione di Fake news sta avendo gli effetti più importanti mai registrati, poiché in questa occasione in ballo c’è la salute delle persone.
Risulta evidente come la maggior parte dei soggetti non diffonde volontariamente e consapevolmente notizie false e pensa invece di star a fare cosa utile e gratuita al prossimo. Chi riceve queste notizie, secondo psicologi e studiosi, ha la percezione di essere entrato in contatto con qualcosa che in pochi sanno e da questa “esclusività” scatta il desiderio di condividere la notizia senza perdere nemmeno un istante nel verificare la veridicità del contenuto. Infatti, la tempestività di comunicazione su cui si fondano i social network e le chat sono terreno fertile per le fake news e districarsi è diventato davvero difficile anche per i più esperti del web; il clickbaiting e la condivisione di post “TROLLATI” può ‘colpire’ chiunque.
Spesso questo genere di post sono costruiti proprio per suscitare questa solidarietà con frasi del tipo “diffondiamo il più possibile” o affermazioni come “Assurdo!”. Queste keywords servono proprio per avere come prima reazione di chi li vede un “oh, guarda qua che c’è scritto, non ci credo!” e invece ci si crede e spesso si creano dei cortocircuiti da cui è difficile uscire.
E’ necessario approfondire la notizia, chiedersi se la fonte è attendibile, se il giornalista pratica professionalmente il suo lavoro, se è un audio di WhatsApp, per esempio, non ci si può fidare del fatto che una persona dice di essere il primario di virologia dell’ospedale Gemelli per essere certi che sia davvero un medico.
Ma se la paura ci fa credere a tutto e le soluzioni semplici, o meglio semplicistiche a problemi complessi, hanno così tanta efficacia, come possiamo avere un’informazione quanto più utile e veritiera?
I governi dovrebbero sanzionare chi diffonde notizie false? Potrebbe esserci chi sostiene che sarebbe un bavaglio alla libertà d’espressione ma si potrebbe confutare argomentando sulla tutela di chi utilizza i potenti mezzi del web senza conoscere gli strani meccanismi che sono dietro le quinte degli algoritmi; è un po’ come avere un automobile potentissima senza sapere come si accende e senza avere la patente.
A riguardo quel che stanno facendo i grandi Social come Facebook, Google e Twitter è autoregolamentarsi, (come richiesto anche dal’ UE in un documento dello scorso giugno) premiando le notizie che vengono riconosciute da esperti come vere, penalizzando quelle che non riportano fonti attendibili. Questo però non basta, soprattutto durante periodi di emergenza come quello che stiamo vivendo. È necessario che venga espresso in maniera palese e riconoscibile a tutti che un determinato contenuto non corrisponde a verità e che quindi è satira, parodia o una provocazione.
La domanda è: A tutela delle persone, gli autori di tutti quei contenuti che non vengono espressamente dichiarati falsi e quindi, gli articoli manipolati, le affermazioni false dei politici a fini di propaganda, i commenti di sedicenti esperti, il cattivo giornalismo, andrebbero sanzionati e puniti?
Il dibattito resta aperto e oggi più che mai controllare e limitare il diffondersi di fake news in gruppi e chat è tanto difficile quanto pericoloso.
Questi sotto sono solo alcuni esempi delle Fake news che stanno girando in queste ore sui cellulari di tutti noi. Sono spesso contenuti reali modificati con informazioni false o decontestualizzate, oppure quelli che sembrano provenienti da fonti autorevoli e che invece sono contraffatti con tecniche di editing di immagini:
- “I Marines con i carrarmati sono venuti ad aiutarci”.
- “Il Coronavirus è un’arma batteriologica creata dalla Cina, lo conferma un documentario di Leonardo su Rai 3”.
- “In Germania 300 Miliardi in italia solo 25”
- “L’Aquila, crollato un balcone con il cartello “andrà tutto bene”
- “Usare solo un paio di scarpe, l’asfalto trasmette il virus”
- “Ingerire biossido di cloro e vitamine può aiutare ad annientare il virus”.
- “In Giappone c’è un antivirale che in Italia non si può usare per favorire i lobi farmaceutiche “.
- “I prodotti a base di argento colloidale proteggono dalle infezioni del coronavirus”.
- “Il coronavirus modifica il colore del sangue umano”.
- “Il Coronavirus è stato creato in Russia per annientare gli USA”.
- “Il Covid-19 è nella Bibbia ed è uno dei modi che utilizza Dio per guadagnarsi la nostra fiducia”.
- “Il Coronavirus è dipeso dalla tradizione culinaria cinese e dai pipistrelli”.
- “Le presunte raccomandazioni della John Hopkins University contro il Coronavirus”.
Circa il COVID19, il ministero della Salute ha creato una pagina dedicata all’emergenza coronavirus – ribattezzato Sars-Cov-2 – in cui attraverso una serie di Faq (domande frequenti) è possibile ottenere risposte in merito a tutta una serie di questioni: dalle modalità di trasmissione e contagio all’uso delle mascherine (chi deve usarle, come e perché) passando per indicazioni sul trattamento degli alimenti. E un capitolo è dedicato persino agli animali da compagnia, sui quali nei giorni scorsi sono state parecchie le fake news diffuse via Internet.