Il Sen. Fina (Pd): «Insostenibile gli ospedali senza farmaci. Avezzano caso grave». La Asl1 minaccia querele e replica: «Non è vero»
AVEZZANO – Farmacie degli ospedali, in particolare quello di Avezzano, senza farmaci o quanto meno con grosse carenze, è botta e risposta fra Michele Fina, Senatore del Partito Democratico, e la Direzione aziendale della Asl1, Avezzano Sulmona L’Aquila.
Fina denuncia gravi carenze di farmaci, dispositivi e personale, in tutte le zone interne d’Abruzzo, soprattutto nell’ospedale di Avezzano, mentre al dirigenza Asl1, nella persona del Direttore del Servizio farmacie, Esther Liberatore, afferma che le accuse sono infondate e di essere pronta e difendere il buon nome dell’azienda sanitaria nella sedi opportune.
Michele Fina: «Le notizie sulla grave carenza di farmaci nei presidi ospedalieri abruzzesi e la drammatica situazione debitoria delle quattro ASL regionali, con un buco di circa 200 milioni di euro, rappresentano una condizione insostenibile per il nostro sistema sanitario regionale.
I piani di rientro proposti, che prevedono tagli su farmaci, servizi essenziali e sul personale più fragile e meno tutelato, sono misure drastiche e del tutto insufficienti per risolvere il problema.
È inaccettabile che la giunta regionale di destra, che governa da 6 anni, non sia in grado di porre rimedio a questa emergenza.
Ancora più grave è l’attacco di ieri del Presidente Marsilio al procuratore della Corte dei Conti, che, nella sua requisitoria citata anche da La7, ha descritto una realtà che tutte le cittadine e tutti i cittadini che frequentano i nostri ospedali, specialmente quelli nelle aree interne, purtroppo conoscono bene.
Negativamente celebre il caso dell’ospedale di Avezzano, più volte al centro di polemiche e pubbliche denunce sulla mancanza di medicinali e dispositivi.
L’ospedale SS. Filippo e Nicola, balzato ai disonori della cronaca nazionale per le morti davanti al pronto soccorso durante il Covid, mentre all’interno il personale medico e sanitario lavoravano sprovvisti dei più elementari strumenti.
La giunta regionale, che si vanta di essere in linea con il governo Meloni, deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
È ora che il Governo nazionale intervenga aumentando il Fondo Sanitario Nazionale, per evitare che ulteriori tagli danneggino irrimediabilmente i servizi sanitari essenziali a cui le cittadine e i cittadini abruzzesi hanno diritto».
Esther Liberatore, Direttore del Servizio Farmacia della Asl1: «Nessuna carenza, né di farmaci né di dispositivi, nei reparti degli ospedali per i quali è attivo un sistema di monitoraggio informatico che ci consente di avere costantemente il polso della situazione.
Smentiamo seccamente – aggiunge Liberatore – la mancanza di farmaci nelle unità operative, compresi quelli che vengono distribuiti dalle farmacie ospedaliere. Disponiamo di un sistema informatizzato che permette alle farmacie ospedaliere di controllare e verificare giacenze di medicine e dispositivi medici e dalle costanti verifiche non risulta alcuna carenza.
Inoltre, in linea con la richiesta formale del consigliere regionale Massimo Verrecchia, abbiamo da tempo iniziato ispezioni in tutti i reparti, dalle quali non risulta alcun problema nella disponibilità di prodotti e ausili sanitari.
Le accuse contenute negli articoli sono quindi completamente infondate – conclude Liberatore – e ingenerano ingiustificato allarmismo e sfiducia nell’utenza, alimentando strumentalizzazioni.
Ancora, in merito alla situazione del personale, la Direzione aziendale ricorda che nell’ultimo triennio sono state assunte 1683 unità, di cui 639 con contratto a tempo indeterminato, fatte 465 stabilizzazioni e 532 assunzioni a tempo determinato oltre alla nomina di 43 primari.
È grave, quindi, che si continui a dare alla stampa informazioni del tutto false, provocando ingiustificato allarme sociale e danneggiando l’immagine dell’Azienda che, negli ultimi anni, ha invertito una lunga tradizione di disservizi e sta mettendo a disposizione dell’utenza strutture ospedaliere riqualificate, nuove e importanti tecnologie e un’offerta di prestazioni sanitarie sempre maggiore e di eccellenza.
Se questi episodi dovessero ripetersi l’Azienda si riserva di difendere la propria immagine e reputazione nelle sedi opportune».