Impianto irriguo del Fucino. Iulianella: «La Regione taglia le risorse. È arrivato il momento di dire basta!»
PESCINA – La Regione Abruzzo a trazione leghista taglia il masterplan per la realizzazione dell’impianto irriguo del Fucino e il sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, perde il suo tradizionale applomb molto british ed esplode contro la Regione stessa.
Dai taglia la sanità, all’ospedale di Pescina, alle problematiche legate al lockdown, la Marsica, e Pescina in particolare, hanno ricevuto più sberle che dolcetti.
Questa la dichiarazione di Iulianella: «La scelta della Regione di tagliare fondi dal progetto dell’impianto irriguo del Fucino è una decisione che mortifica, ancora una volta, il territorio marsicano che in questo ultimo anno è sempre meno rappresentato nel panorama politico regionale, salvo quando deve essere utilizzato come bancomat da una maggioranza senza idee e prospettive. Rispetto ai 50 milioni del Masterplan lasciati in eredità dalla Giunta regionale precedente, il Presidente Marsilio e i rappresentanti territoriali avevano il dovere di trovare nuove ed ulteriori risorse e velocizzare la cantierizzazione dell’intervento. Invece si è fatto l’esatto contrario: rimodulazioni delle risorse finanziarie a ribasso e rallentamento delle procedure, tramite rivisitazioni progettuali calati dall’alto e non condivise con i territori. In un momento in cui il comparto agricolo soffre una crisi senza precedenti, causata da prezzi di mercato troppo bassi che umiliano il nobile lavoro degli agricoltori fucensi, questo rappresenta un ulteriore schiaffo da parte di una Regione che si conferma sempre più distante dalle effettive esigenze della Marsica. Parliamo di un governo che con una mano sottoscrive un accordo da 7,32 milioni con il Napoli Calcio e dall’altra taglia le risorse per il settore primario, che durante il periodo del lockdown ha assicurato alle famiglie italiane i prodotti in tavola. Non bastano gli appelli al mangia e compra italiano, l’agricoltura fucense ha bisogno di interventi urgenti per superare una volta per tutte i problemi legati all’utilizzo della risorsa idrica e alla mitigazione del rischio idraulico su cui non vediamo nessuna azione da parte di Marsilio e dei suoi. Anzi: la scelta di stravolgere il progetto iniziale del 2018, concordato all’epoca con tutti i portatori d’interesse, ha di fatto frenato il cronoprogramma per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, che avrebbero messo al riparo i 50 milioni del Masterplan e irritato alcuni territori, come il nostro, con delle soluzioni progettuali che non condividiamo in alcun modo. Da Sindaco di un Comune delle aree interne d’Abruzzo sono stanco di essere trattato in questo modo da una Regione che continua ad alimentare una frattura tra costa e entroterra e credo che la misura sia colma e sia arrivato il momento di alzare forte la nostra voce. Chiedo ai colleghi sindaci della Marsica di unire le forze e alzare i toni, perché essere remissivi per ottenere briciole mentre questo territorio muore non è più possibile».