Imprenditori vs. Regione: si apre il tavolo
L’Aquila – Dopo le proteste di ieri davanti al Consiglio Regionale, la stessa Regione Abruzzo apre al tavolo delle trattative. Lo “scontro” si è svolto davanti al palazzo del Consiglio; molti imprenditori di vario settore in una protesta dai toni aspri ma civili e seguendo le norme di distanziamento.
Diversi i settori coinvolti: dal Movimento Spontaneo che si è formato sulla costa, fino ad IHN Marsica sviluppata nell’entroterra. Hanno preso la parola diversi imprenditori, che hanno esposto le loro difficoltà dovute al momento ed alla gestione da loro contestata. Baristi, albergatori, settore sciistico, ristoratori: tutti uniti per chiedere una gestione più congrua alle loro incombenze.
Anche molto il coinvolgimento politico, dal livello comunale a quello regionale. A supportare le cause dei manifestanti sono stati amministratori e consiglieri locali; hanno partecipato il Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio, l’assessore del Comune di Avezzano Pierluigi Di Stefano (incaricato oltre della sua figura, anche di una lettera di vicinanza alla causa del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio), Marta Coruzzi (assessorato economico di Trasacco) e, tramite missiva, anche il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi.
Molte le contestazioni recepite dalla Regione, che ha incaricato dell’infausto compito il Vicepresidente della Giunta Regionale Emanuele Imprudente ed il consigliere regionale Simone Angelosante. I manifestanti hanno espresso diverse problematiche: orari di apertura, possibilità di apertura (per i meno fortunati a livello legislativo che hanno avuto una serrata totale), fiscalità agevolata per recuperare le grandi perdite del 2020, e molte altre misure.
I rappresentanti regionali, dopo aver rimpallato inizialmente la responsabilità al governo, hanno deciso alla fine di scendere ad un maggiore dialogo con i manifestanti. Verrà istituito ad hoc un tavolo di confronto martedì, dove una delegazione (sempre rispettando le norme Anti-Covid) potrà esprimere alla Regione in toto le proprie problematiche, ed arrivare ad un accordo per salvare il salvabile dopo l’anno funesto occorso.