In Abruzzo la leggenda dell’Epifania educa i bambini alla “non-violenza” sugli animali

L’AQUILA – Nelle terre d’Abruzzo il fascino delle leggende spesso si ispira ai luoghi montani, ricreando delle ambientazioni fantasiose che lasciano i bambini con il fiato sospeso.

E se “l’Epifania tutte le feste porta via”, per i più piccoli porta con sé anche dei grandi misteri a cui nessuno riesce a dare delle spiegazioni logiche. 

Infatti, un’altra visione di questa simpatica festività è legata proprio a dei racconti abruzzesi (e di altre regioni del sud Italia), i quali mettono in risalto dei poteri paranormali che sprigionano gli animali tra la notte del 5 e del 6 gennaio, protraendoli sino alla fine dell’Epifania. 

Nelle narrazioni popolari, si sostiene che in questo specifico giorno gli animali possano avere la facoltà di parlare, raccontando ai loro simili il modo in cui vengono trattati dai loro padroni.

Tuttavia, nel caso ci fossero stati dei comportamenti irrispettosi nei riguardi delle indifese bestiole, i loro compagni possono maledire la famiglia del padrone prepotente, facendo accadere loro delle disgrazie inaspettate.

Si tratta dunque di una sorta di vendetta che riporta al detto: “Male non fare, paura non avere” e che ci riconduce responsabilmente al buon senso dell’educazione, del rispetto e dell’amore incondizionato per ogni essere vivente.

Così, arricchendone l’interpretazione popolare e fissandone con maggior chiarezza il concetto ai bambini, venne fuori questo modo di dire: “La notte della Befana nella stalla parla l’asino, il bove e la cavalla”.

Ma nella completezza della narrazione, non sono solo gli animali della fattoria a beneficiare della parola, ma tutti gli animali del mondo.

Inoltre, nessuna persona può origliare quello che tra loro si raccontano, altrimenti si rischia la pena di morte.

Questa affascinante leggenda, frutto di tradizioni arcaiche, seppur suscita dei risvolti davvero macabri, ha un carattere decisivo sull’insegnamento.

Pertanto, augurandoci che la notte dell’Epifania sia trascorsa con delle piacevoli rivelazioni da parte degli animali, ne rafforziamo la morale della “non-violenza”, poiché ogni vita è ricchezza ed essendo improporzionale ad un momento di rabbia, va amata con l’equilibrio della pace.