Inaccettabile lo stallo dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”
Le Associazioni ambientaliste chiedono una soluzione immediata: a rischio l’operatività dell’Ente
SILVI – Il Consiglio di amministrazione dell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” neppure nella seduta del 26 gennaio scorso ha provveduto ad eleggere il Presidente. Tre consiglieri su cinque hanno scelto di votare scheda bianca.
Giudicano inaccettabile quanto sta accadendo nell’AMP “Torre del Cerrano”, le assaciazioni: Centro Studi Cetacei, FIAB, Associazione Guide del Cerrano, Italia Nostra, Associazione Paliurus, Lega Navale Italiana, Legambiente e WWF.
Fumata nera, quindi, nonostante il TAR Abruzzo abbia dato indicazioni chiare circa la necessità di eleggere il nuovo presidente secondo lo statuto vigente che stabilisce la procedura da seguire.
“È incredibile che i rappresentanti individuati da quattro istituzioni (Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune di Pineto e Comune di Silvi) non siano in grado di dare esecuzione a quello che è il primo compito loro assegnato: la nomina del Presidente, infatti, deve essere effettuata nella prima riunione del consiglio che risale ormai alla metà di novembre dello scorso anno. Ancora più incredibile che non vi riescano nonostante l’intervento del TAR che ha già annullato una nomina giudicata illegittima perché contraria allo statuto”, dicono le Associazioni, che preseguono:
“Non vale a nulla richiamare la volontà di modificare lo statuto espressa da alcuni degli enti che compongono il Consorzio di Gestione dell’AMP. Come ha ricordato il TAR nella sua sentenza, lo statuto vigente è al momento quello che va applicato e ogni eventuale modifica dovrà seguire l’iter previsto che è tutto nelle mani di questi stessi enti: peraltro richiamare ora la volontà di modificarlo da parte di chi solo poche settimane fa ha eletto un presidente poi decaduto a seguito della sentenza del TAR suona come una scusa che nasconde altri motivi legati a localistici equilibrismi politici che nulla dovrebbero avere a che fare con la gestione di un’area naturale protetta nazionale.
L’AMP non è una merce di scambio che i partiti possono utilizzare come credono. I cinque consiglieri devono eleggere un presidente secondo quanto disposto dalla legge e dallo statuto, nonché dalla sentenza del TAR Abruzzo: in caso contrario si assumeranno una grande responsabilità ritardando l’operatività di un ente che ha una serie di progetti da portare avanti che richiedono scelte legittime sottoscritte dal legale rappresentante che è il presidente”.
Anche richiamare la presenza di un presidente “anziano” è sbagliato perché il TAR lo aveva individuato dopo il primo annullamento della precedente nomina solo fino alla sentenza definitiva che è poi arrivata il 13 gennaio.
Il blocco delle attività si ripercuote, poi, sulla stessa operatività dell’AMP che deve iniziare a programmare le sue attività anche per la prossima stagione balneare che richiederà un impegno ancora maggiore visto il perdurare dell’emergenza CoViD-19.
“Questo atteggiamento ostruzionistico sta aprendo la strada al commissariamento dell’AMP che rappresenterebbe una sconfitta per il territorio. Una sconfitta che avrebbe come unici responsabili coloro che, pur rappresentando delle istituzioni, stanno agendo in maniera incomprensibile arroccandosi in un atteggiamento non consono al ruolo che sono stati chiamati a ricoprire”, segnalano gli ambientalisi, che concludono:
“Chi conosce veramente l’AMP sa bene che ci sono così tante cose da fare, così tanti progetti da portare avanti, così tante attività da programmare che non ci si può permettere di proseguire in questo spettacolo desolante di tenere tutto fermo per mesi per la nomina di un presidente”.