Incontri letterari in rete “Tra l’essere e l’apparire – Cultura della pace e il benessere”
Incontri letterari in rete. O, per meglio dire, una serie di incontri che saranno successivamente condivisi sui maggiori social media, da tutti i partecipanti.
È l’iniziativa promossa nel progetto – “Tra l’essere e l’apparire – Cultura della pace e il benessere” – ideato da Antonio Lera (poeta e psicoterapeuta, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 2020 e nel 2021) ed è frutto della collaborazione tra Agape Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, Edizioni Il Viandante, Caffè Letterario Federiciano/Legione Palatucci, OL/Officine Letterarie Pescara aps.
In questo primo incontro – lunedì 4 luglio – sono stati effettuati due collegamenti; il primo alle ore 21 e il secondo alle ore 22;
il compito di coordinare gli interventi è stato affidato ad Antonio Lera e – con gli artisti partecipanti:
Beniamino Cardines, giornalista, scrittore; Marco Tabellione, scrittore; Virna Chessari, scrittrice; Alessandra Bucci, docente e scrittrice; Valentina Motta, scrittrice; Katia Agata Spera, scrittrice; Nino Oriolo, artista.
Interventi anche di Alessandra Iannotta, giornalista e scrittrice; Laura Balestra, docente e scrittrice; Vittoria Leone, docente e scrittrice; Paola Susana Solorza, scrittrice; Lara Di Carlo, editore con il compito di moderare l’incontro.
Ospiti di riguardo la dott.ssa Gaia Baroni (psicologa territoriale) e Gabriela Gialleonardo (Rotary Club Rosario Norte – Argentina).
Scopo del progetto è quello di valorizzare la cultura e il suo mondo non per raggiungere un obiettivo fine a se stesso ma per utilizzare la cultura come un ‘medium’, un tramite, attraverso il quale si intende rispondere all’esigenza di ristabilire valori fondativi dell’umano e ritrovare un dialogo aperto.
Di questo avviso è Antonio Lera che ha pensato il progetto ritenendo che “ogni scrittura poetica e forma d’arte riguarda l’interiorità, il riflettere su di sé al fine di accrescere la propria consapevolezza, agendo nella profondità dell’essere per contribuire cosi pienamente al benessere psicofisico e alla qualità della vita delle persone” e quindi che un approccio mirato alla cultura possa trasformarsi in una sorta di catarsi e di rinascita alla vita e al dialogo.
Dello stesso avviso è anche Beniamino Cardines che pone l’accento sulla necessità inderogabile di contrastare, combattendo senz’armi se non quelle della cultura, l’invasione e il dilagare delle “forme di comunicazione povere, monosillabiche e gasose” la cui più miserrima dimostrazione è il linguaggio così detto “corsivo”.
La cultura letteraria può e deve svolgere un ruolo guida – da generale, proseguendo sulla figurazione della guerra – per ripristinare i giusti legami tra pensiero e parole.