Incontro speciale per il sindacalista Mauro Nardella a Sulmona: «Nonna Giusi, una memoria storica di 108 anni che ci ha fatto rivivere i tempi della transumanza»

SULMONA – A lezione di storia di vita passata, e non in un convegno con studiosi ed esperti, ma dalla viva voce di una protagonista.

Se poi la protagonista a 108 anni e ricorda perfettamente i tempi della transumanza, gli usi, le storie, i protagonisti, allora si passa direttamente a considerare che si sta vivendo uno di quegli incontri che sono indimenticabili.

La straordinaria esperienza è toccata a Mauro Nardella, noto sindcalista della Polizia Penitenziaria di Sulmona, che, mentre si trovava in un noto locale della città, è stato attratto dal racconto doi una anziana che parla, appunto, di quelle esperienze e di quella civiltà legata alla transumanza.

Tutto poteva immaginare, eccetto che si trovasse davanti ad una sorta di monumento vivente.

«Mentre mi ritrovavo ad assaggiare prelibatezze culinarie in un noto ristorante di Sulmona, nelle adiacenze della statua di Ovidio – racconta Mauro Nardella -, la mia attenzione è stata carpita da un’autentica lezione di vita che una nonnina stava impartendo a tre altri commensali.

Una filosofia, quella di Nonna Giusi, al secolo Giuseppina Patriarca, che ha destato la mia attenzione per via di particolari che mi ricordavano un passato abbastanza datato, ma non così lontano nel tempo come ebbi modo di scoprire nel momento in cui, non volendo, scoprii la sua data di nascita.

Parlava dei suoi 20 anni quando, per rapportarli ai nostri giorni, ha dovuto fare riferimento ad ulteriori 80 anni prima.

In sostanza, capii che davanti a me c’era una centenaria, in ottima salute, soprattutto mentale, dato il suo saper rammentare perfettamente a tutti i presenti il suo antico passato.

La mia sorpresa era stata già soddisfatta, non fosse stato per una data. Il 6 novembre 1915. Una data che all’inizio ho pensato fosse riferita al discorso e al racconto che stava facendo della guerra, ma che mai avrei creduto potesse rappresentare la sua data di nascita.

Ebbene sì – prosegue Nardella -. Nonna Giusi, ai 100 anni da me già con sorpresa ipotizzati, aveva ben altri otto anni oltre i 100. Insomma, sua giusta età era di 108 anni!

Originaria di Montorio, ma dall’età di due anni trasferitasi all’Aquila, Nonna Giusi ha avuto modo di confrontarsi con gioia con un “foggiano”, di San Severo di Puglia, visto che proprio lei ha vissuto a pieno titolo i favori della transumanza.

È stata molto felice di rapportarsi con uno, come me, che proveniva dagli antipodi di quel tratturo che da sempre ha legato L’Aquila a Foggia.

Quel percorso – prosegue il sindacalista sulmonese – che solo persone sagge come lei conoscono nella sua integrità sociale e culturale e che non solo ha permesso di favorire il rifiorire di antichi e, a quanto pare, bellissimi ricordi, ma che con la mia presenza ne garantiva il suo radicarsi nella sua vivida mente.

Un’esperienza straordinaria ed indimenticabile – conclude Mauro Nardella – quella che ho avuto modo di vivere e che, nel confronto con una persona con ben 64 anni in più sulle spalle, ha potuto regalarmi uno di quei quadretti fatto di storia e di immane simpatia.

Eh sì, anche perché, per chi non lo sapesse, si può essere ancora molto simpatici anche a 108 anni».

Non sappiamo se sia merito della sua badante originaria di Scanno seduta al suo fianco o dei suoi parenti anch’essi presenti al tavolo da pranzo.

Di certo c’è che i 108 anni di Nonna Giusi risplendono in tutta la sua bellezza e magnificenza.