Indagine CNA: “Tra artigiani e piccole imprese moderato ottimismo sull’occupazione. Solo il 13% prevede licenziamenti al termine del blocco, il 30% è orientato ad ampliare gli organici”
“La fine del blocco dei licenziamenti non provocherà il temuto tsunami per l’occupazione tra artigiani e micro e piccole imprese. Anzi il barometro delle aspettative è orientato a un moderato ottimismo.” questo è quanto emerge da una indagine promossa dalla CNA nell’ultima settimana di marzo tra un numero significativo dei propri associati.
Continua l’indagine, riportando: “La maggior parte degli interpellati prevede una sostanziale tenuta dell’occupazione
quando scadrà il blocco e se nel frattempo ci sarà una ripresa della domanda l’offerta di lavoro potrà aumentare. Oltre il 30% degli intervistati è intenzionato ad ampliare l’organico al termine della campagna vaccinale e con l’avvio della ripresa dell’economia. Il 56,5% invece ritiene che manterrà inalterato l’organico e soltanto il 13,2% sarà costretto a procedere ai licenziamenti.”
Spiegano infine, nella conclusione dell’indagine, entrando nel dettaglio: “Tra coloro che aspirano a tornare ad assumere il 46,9% appartiene ai settori dell’alloggio e della ristorazione, tra i più colpiti dagli effetti della pandemia ma che mostrano grande vitalità e dinamismo non appena tornerà la domanda di consumi. Nel breve termine il 55,4% delle imprese pensa di continuare a ricorrere agli ammortizzatori sociali per superare i prossimi mesi, in particolare il comparto della moda dove la percentuale sale al 76,5%, servizi alla persona (83,3%) e turismo (88,6%). Nel complesso le misure a salvaguardia dell’occupazione e di sostegno al reddito tra le imprese artigiane, micro e piccole hanno consentito di attutire i pesanti effetti della crisi provocata dalla pandemia.”