Kobe Bryant i primi palleggi a Rieti, poi l’NBA. Muore un’icona mondiale dello sport.
Immaginate un bambino di 6 anni, di colore, che parla Americano e arriva in una piccola cittadina provinciale di qualche decina di migliaia di abitanti.
Siamo nel 1984, quella cittadina è Rieti, quel bambino si chiama Kobe. È al seguito del papà, Joe Bryant che dagli Houston Rockets andò a giocare in A2 per la “AMG Sebastiani Basket” di Rieti una delle squadre più importanti d’Italia.
Kobe Bryant a 6 anni era già un fenomeno, e non volendo faceva piangere gli altri bimbi. Era troppo difficile togliergli la palla dalle mani. Successe ad un torneo di minibasket. L’allenatore dovette farlo uscire, gli altri bimbi lo avevano inseguito inutilmente nel tentativo di acchiapparlo. Certi non avevamo mai toccato la sfera arancione.
Due anni di elementari al “Guglielmo Marconi” di Rieti, poi si trasferì con il padre a Reggio Calabria, da lì a Pistoia, infine a Reggio Emilia.
Tornò negli Stati Uniti e già adolescente aveva un’ approfondita conoscenza delle tecniche di gioco ed una visione del campo che nessun altro giocatore possedeva. A vent’anni era la guardia titolare più temuta dell’NBA e da li a poco, insieme a Michael Jordan e Le Bron James veniva riconosciuto tra i più forti cestisti di sempre.
Oggi possiamo definirlo come uno degli sportivi più completi di tutti i tempi, uno dei pochi accreditato universalmente come tale: da Maradona ad Alì, da Federer a Bolt, passando per Carl Lewis e Micheal Phelps; questi rappresentano le figure mitologiche con cui ogni sportivo è cresciuto, quelli che tutti considerano “gli atleti perfetti”.
Ieri a soli 41 anni è morto nei pressi di Los Angeles a seguito di uno schianto in elicottero dove era insieme ad altre 3 persone e la figlia Gina Maria di 13 anni, che stava accompagnando ad un allenamento. Un colpo al cuore per tutti gli sportivi del mondo perché Bryant «trascendeva» l’ambito sportivo e ieri oltre che un campione del Basket ci ha lasciati un manifesto vivente di Sport sano, inclusivo e coraggioso.