“La Bambola contesa” omaggio a Strehler – “Ferite & Feritoie” di Paolo Capodacqua Sulmona – FESTIVAL POPANZ
Seconda tornata per il Festival POPANZ 2021, martedì 24 agosto. Giornata ricca e articolata
SULMONA – Alle ore 11:00, al Centro Storico, “Fiabe a Colazione” attività rivolta ai bambini ma anche alle famiglie per
proseguire poi, alle ore 18:30 presso il Cortile dell’Annunziata con lo spettacolo “LA BAMBOLA CONTESA”
con la Compagnia FANTACADABRA e il Teatro Stabile dell’Abruzzo.
A cento anni dalla nascita di un grande del teatro, a Giorgio Strehler che elaborò il progetto mettendo insieme
il testo brecthiano “Il cerchio di gesso del Caucaso” e il racconto di Alfonso Sastre “La bambola abbandonata”.
va in scena uno spettacolo fantastico che vede la regìa di Mario Fracassi, sulle assi del palcoscenico insieme
agli attori Santo Cicco, Laura Tiberi, Roberto Mascioletti, Martina Di Genova. L’Associazione Telapinta ne ha
curate le scenografie; le maschere sono di Wally Di Luzio e i costumi di Antonella Di Camillo; il Maestro Paolo
Capdacqua ha preparato musiche e ideato le canzoni originali.
La storia cattura la sfera emozionale del pubblico. Semplice e molto istruttiva parla di due bambine – dalla
diversa condizione economica – che si contendono una bambola, abbandonata da una e raccolta, curata,
ripulita dall’altra perché la prima, originaria proprietaria della bambola, la richiede indietro. La bambola è
simbolo di tutti quei bambini che vengono contesi da genitori ormai divisi e separati; le due bimbe, gli adulti
che si contendono i bambini. A chi spetta la bambola/bambino? Forti i temi della giustizia, della libertà della
tolleranza.
Ancora Martedì alle 21:00 presso il Cortile dell’Annunziata, il cantautore Paolo Capodacqua presenterà il suo
disco Ferite & Feritoie, inciso con l’etichetta di Storie di Note.
L’opera, pur in musica, osserva il mondo e racconta di migranti, di segreti, di ladri…dagli ultimi istanti di vita di
Ernesto Che Guevara alla Palermo del Giudice Falcone, melodie da sogno e testi eleganti raccontano temi
importanti e squarci di realtà.L’album è oltremodo prezioso per i contributi di veri giganti: Pippo Pollina, il
“cantautore italiano più amato d’europa”, della folksinger irlandese Kay Mc Carthy e del sud-americano Juan
Carlos Biondini, lo storico “Flaco” collaboratore di Francesco Guccini e di tanti altri mostri sacri della musica
italiana e persino dello scrittore Roberto Piumini. Paolo Capodacqua con la sua chitarra, è accompagnato da
Giuseppe Morgante arrangiatore del disco, compositore e polistrumentista, turnista, anch’egli autore di
musiche per teatro, cinema e tv.
La produzione è riconciliazione con il mondo della canzone d’autore, annebbiata e risucchiata indietro dalle
scritture incolte dell’attualità. Confessa Capodacqua: “Mi intrigava molto la similitudine e la sovrapposizione tra
le ferite e le feritoie. Le ferite sembrano feritoie dell’anima; dalle ferite (vere o virtuali) si può tornare a
guardare il mondo come da una feritoia. Allo stesso tempo, però, ho provato ad immaginare l’occhio dell’
“altro” che improvvisamente occupa lo spazio visivo del nostro occhio mentre osserviamo dalla feritoia.
L’occhio dell’Altro può arrivare come un atto d’accusa o come una rimembranza, a farci mettere in discussione
tutto il nostro il nostro vissuto e le nostre convinzioni. In questo disco succede che la prospettiva della feritoia
venga ribaltata e che siano quelli senza più voce a raccontarci la loro verità, le loro ferite: la bambina dei lager,
il Che nella solitudine degli ultimi giorni, il giudice Falcone, i migranti senza nome naufragati nelle nostre città,
ma anche il mistero di Saint-Euxpéry e del suo Petit Prince”.
Si colgono, nei testi, nei racconti, nelle musiche, i fil rouge che li legano ai maestri degli anni ’70 che hanno
scritto e cantato di letture-sogni-rabbie-rivoluzioni; ci si riferisce a De Andrè, ai francesi, a Lolli, a Guccini; e
Capodacqua scandisce le parole con una nitidezza quasi deandreiana, la sua caratteristica chitarra riverberata
si misura e dialoga con fisarmonica-contrabbasso-pianoforte-sax-percussioni dando vita ad una raccolta che
nulla invidia agli album di una volta: denso di significati, denso di malinconie, denso di impegno e reverie
politico-musicali, di vagheggiamenti infranti e altri imperituri.
Il Festival prosegiràe il 26 Agosto alle 11 “Favole a Colazione”, alle 18.30 presso il Cortile dell’Annunziata lo
spettacolo della compagnia Fantacadabra – TSA “IL GATTO CON GLI STIVALI”.
Il 31 agosto, ultimi spettacoli per il FESIVAL POPANZ, alle 11 con le “Favole a Colazione”, alle 18.30 presso il
Cortile dell’Annunziata lo spettacolo della compagnia La compagnia teatrale Molino d’Arte ”LO STRANO
CASO DEL DOTTOR JEKYLL E MR HYDE” liberamente tratto dal racconto originale di Robert Louis
Stevenson.
Il festival proseguirà poi il 26 Agosto alle 11 “Favole a Colazione”, alle 18.30 presso il Cortile dell’Annunziata lo
spettacolo della compagnia Fantacadabra – TSA “IL GATTO CON GLI STIVALI”.
Il festival si concluderà il 31 Agosto alle 11 con le “Favole a Colazione”, alle 18.30 presso il Cortile
dell’Annunziata lo spettacolo della compagnia La compagnia teatrale Molino d’Arte ”LO STRANO CASO DEL
DOTTOR JEKYLL E MR HYDE” liberamente tratto dal racconto originale di Robert Louis Stevenson.