La Basilica di San Bernardino ha come ospite d’onore Ton Koopman.
di Martina Salfi e Dario Bellanima
L’Aquila – Nella giornata odierna, presso la Sala Rivera di Palazzo Fibbioni, il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, e il Direttore artistico M.Fabrizio Pezzopane, assieme ai giornalisti, e cittadini ha avuto l’onore di avere ospite il grande Ton Koopman, organista olandese, che per tutta la sua vita, ha inseguito la sua vocazione per gli strumenti antichi, e, le sue incisioni discografiche hanno condizionato la prassi esecutiva barocca, svolgendo un’intensa attività come direttore, a livello internazionale, tra le principali orchestre al mondo: New York, Chicago Symphony, Boston Philadephia…
Un evento straordinario, quello che si è tenuto nella serata di Venerdi 4 Giugno, presso la Basilica di San Bernardino da Siena, promosso dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Baratelli”. Ton che conosceva già, la realtà degli organi del comprensorio aquilano poichè in passato avevo reso la sua presenza, in altri importanti eventi del capoluogo, tra cui va citata l’inaugurazione, nel 2000, dopo i lavori di restauro, dell’organo storico monumentale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Uno strumento che purtroppo, in seguito al sisma ha subito gravi danni, dal crollo della cupola al transetto della basilica. Così Ton Koopman, ha lanciato la raccolta fondi dedicata allo strumento. In questa dinamica in cui il Maestro Koopman regala con la sua grande generosità, il concerto alla città, per mettere alla luce tutte le sonorità dello strumento, eseguendo brani di Sweelinck, Bohm, Bach e dello stesso Frescobaldi.
“In questa giornata si realizza un sogno”, ha detto Daniele Di Sipio, rettore della Basilica di San Bernardino da Siena. “Quattro anni fa quando sono diventato rettore sembrava lontanissimo risentire le voci degli organi che erano molto danneggiati. Grazie all’opera di restauro e alla collaborazione con la società dei concerti Barattelli, che ha fregiato l’inaugurazione dell’organo Fedeli della presenza di Koopman, oggi far risuonare i due organi è una realtà”.
Torna così a risplendere e suonare, un modello architettonico, l’Organo di Feliciano Fedeli da Camerino del 1726: una custiodia che grazie ai Frati Minori torna a risplendere, per i turisti, per gli appassionati di musica e per tutta la popolazione aquilana.
Parlando in modo approfondito dello strumento, dobbiamo ringraziare innanzitutto il Maestro Luciano Bologna per le informazioni che seguiranno.
L’organo è stato attribuito a Feliciano Fedeli dopo un sopralluogo eseguito dallo stesso Bologna dove venne alla luce una scritta su cartiglio, incollato sul fondo della canna di 16 piedi, all’altezza della bocca, esso riporta la seguente scritta:
“Io Feliciano Fedeli Feci questo Organo tutto solo conne/il tempo de uno anno Di me di molte invintione, per divot/ione Fenito delli mesi di Ottopre 1726 Di Camerino Stato Romano“
Altri sopralluoghi sono avvenuti da parte di studiosi di arte organaria di fama internazionale Oscar Mischiati insieme al Maestro Gustav Leonhardt.
Segue una vignetta con l’effige di un cane nell’atto di porgere la zampa ad una mano d’uomo emblema della famiglia Fedeli. Dinanzi ad uno strumento di tale bellezza e pregio, la cui realizzazione comporto certamente un notevole impegno da parte dei committenti e a dir poco doveroso approfondire la conoscenza dell’autore e della sua articolata famiglia, la cui storia e genealogia sono state scrupolosamente ricostruite da Paolo Paretti nel suo “ Gli antichi organi del comune di Pieve Torina e la dinastia dei fedele della Rocchetta di Camerino” , dal quale ci sia consentito trarre alcuni brani onde evitare inutili ripetizioni e altresì permettere un più chiaro raffronto dei rispettivi dati: “La famiglia Fedeli rappresenta senza dubbio la maggior dinastia organaria delle Marche e una delle più prestigiose d Italia: per il numero dei suoi componenti che esercitarono la professione per l’ampio arco di tempo entro il quale essi svolsero la loro attività per la vastità della zona interessata dalla loro cospicua produzione ed infine per il numero e la qualità degli strumenti che oggi ne rimangono.
La composizione fonica dello strumento è la seguente : Principale I, Principale II, Ottava I, Ottava II, Decimquinta I Decimaquinta II, Decimanona, Vigesimaseconda, Vigesimasesta, Vigesimanona, Trigesimaterza, Trigesimasesta, Voce umana, Flato in XV Flauto in V Flauto in VIII.