La CGIL di L’Aquila contro Biondi:”Irresponsabile affidare tamponi a volontari non formati”.
L’Aquila- Una nota della CGIL di L’Aquila contro il Sindaco Biondi e la struttura comunale che avrebbe chiesto ai volontari del progetto di screening, una collaborazione nelle procedure di maneggiamento dei reagenti e, quando quest’ultimi si sarebbero opposti in quanto non operatori sanitari ed in assenza di una specifica formazione, sarebbe stato rifiutato il loro apporto disponibile per tutte le altre attività funzionali al progetto di screening.
Secondo la CGIL un funzionario del Comune avrebbe addirittura minacciato di chiudere la “funzione di volontario” del Coc (Centro operativo comunale) e ” Se ciò corrispondesse al vero -commentano i vertici del sindacato- riteniamo inammissibile una decisione unilaterale che vada ad escludere il prezioso operato delle associazioni di volontariato già protagoniste a sostegno della popolazione sin dall’inizio della emergenza pandemica che hanno rappresentato e continuano a rappresentare un valore indiscusso del nostro territorio. In merito si chiede se tale funzionario abbia espresso la posizione del Sindaco e di codesta Amministrazione comunale”.
In relazione, poi, alla procedura di esecuzione del Test, alla quale i volontari erano stati chiamati a collaborare, la CGIL ritiene “quanto meno logico che, in assenza di specifica formazione e di incerta adeguata copertura assicurativa, trattandosi tra l’altro di utilizzare sostanze chimiche e di maneggiare materiale potenzialmente contagioso, questi si siano rifiutati”.
È netta la presa di posizione del sindacato sottolineando che l’Amministrazione comunale dovrebbe chiarire le motivazioni che hanno spinto nell’esporre a rischio sia la salute dei volontari sia l’esito dello screening affidato, in parte, a personale non formato. “Assurda appare -concludono i vertici CGIL nel commento- la decisione di utilizzare al posto dei volontari, e sempre nella procedura di processazione dei tamponi, i dipendenti comunali che, sempre da quanto riportato dall’articolo di stampa, lo stesso funzionario responsabile avrebbe definito non avere particolari specializzazioni. Se questo fosse vero, Sindaco, la salute dei dipendenti comunali sarebbe messa a rischio in quanto chiamati a trattare, senza alcuna preparazione e formazione, sostanze chimiche e materiale potenzialmente contagioso e, insieme, si andrebbe ad inserire un elemento di indeterminatezza ed incertezza nei risultati dello Screening, in quanto la processazione dei tamponi non sarebbe affidata esclusivamente ad operatori sanitari competenti e formati. A tal proposito, chiediamo di conoscere i pareri della competente ASL, in tutte le sue articolazioni, ed in particolare del Servizio di Prevenzione, in merito alle modalità organizzative e procedurali della attività di screening di cui si discorre. Si chiede, infine, l’intervento dell’RSPP e del Medico competente per quanto attiene la verifica di tutte le garanzie a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, i quali hanno diritto ad essere assistiti da personale professionale e formato”.