La Diocesi dei Marsi celebra la festa di San Berardo vescovo
PESCINA– Nella mattinata di lunedì 2 maggio la Diocesi dei Marsi insieme al suo vescovo Mons. Giovanni Massaro si sono strette attorno alla splendida figura di San Berardo, santo patrono (insieme a Santa Sabina martire) della Diocesi.
Alle ore 10.30 presso la chiesa concattedrale della Madonna delle Grazie si è celebrata la Santa Messa in memoria del vescovo Santo. Ma prima dell’inizio della Messa la confraternita di San Berardo ha accolto i pellegrini di Colli di Monte Bove. Una volta che Mons. Massaro è giunto in centro città con la banda, le confraternite e le autorità civili e militari si sono avviate verso la concattedrale.
Durante l’omelia Mons. Massaro, commentando il brano evangelico del Buon Pastore, afferma che: “La città di Pescina, come le nostre città, sono segnate dalla reciproca solidarietà? I rapporti tra i cittadini sono rapporti d’amore e di solidarietà, oppure sono rapporti segnati dall’estraneità e dall’indifferenza? Per poter crescere nell’amore e nella solidarietà ci viene offerto, come modello, la figura di San Berardo”. E conclude: “Il segreto della santità di San Berardo sta proprio nel rapporto con Dio”. Inoltre, durante la Messa, sono stati amministrati il sacramento del battesimo e della confermazione.
Dopo la Comunione, e prima della solenne benedizione, don Giovanni Venti parroco della concattedrale ha voluto ringraziare il vescovo dei Marsi, i sacerdoti presenti e tutti i convenuti a questa “stupenda celebrazione”.
Prima di uscire in processione per le strade del paese, il Primo Cittadino di Pescina Mirko Zauri ha voluto ringraziare, a nome della comunità, la presenza di Mons. Massaro, di altri sindaci presenti in chiesa, delle autorità militari e dei tanti partecipanti.
Ricordiamo che San Berardo nacque a Colli di Monte Bove nel 1079, dopo la fanciullezza trascorsa fra i canonici di Santa Sabina, fu chiamato a Roma da Papa Pasquale II, dove ricoprì vari incarichi fra i quali quello più gravoso di delegato pontificio dell’Agro romano, posizione che gli procurò dissapori con i nobili Colonna, che lo fecero perfino imprigionare a Palestrina nel fondo di un pozzo.
Dopo la liberazione fu nominato cardinale-diacono e poi cardinale-presbitero. A 30 anni fu eletto vescovo dei Marsi, riorganizzò pastoralmente la diocesi, lottò contro la simonia e il concubinato, non trascurando opere di carità e sostentamento e subendo anche l’esilio; rimase in diocesi fino alla morte avvenuta il 3 novembre 1130 lasciando un bellissimo testamento spirituale.