La Ebe di Antonio Canova al Museo Civico di Rieti: convegno e mostra per valorizzare bellezza e territorio
Quando una città non dimentica il suo passato, soprattutto quello artistico e lo cura, lo espone e lo valorizza, si prende cura di se stessa e, prepara, nell’immediato del presente, anche il suo futuro.
Rieti, con la mostra diffusa “ALLA RICERCA DEL BELLO – SULLE TRACCE DI RICCI E CANOVA” che si terrà, da sabato 10 dicembre, presso la Sezione storico-artistica del Museo Civico presso il Palazzo Comunale, ha deciso l’evento con “un approccio innovativo per valorizzare il nostro patrimonio culturale” come ha affermato Letizia Rosati, assessore alla Cultura, scegliendo di esporre la Ebe di Antonio Canova, di cui ricorre il bicentenario della morte avvenuta nel 1822 e la cui opera è, dal 1817, in possesso dell’Amministrazione Comunale.
L’esposizione è stata organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rieti con il sostegno della Regione Lazio e la collaborazione di Biblioteca Paroniana, Chiesa di Rieti, Associazione culturale Riattivati e Fondazione Fedrigoni Fabriano e consta di un un allestimento innovativo teso, in particolare, alla valorizzazione dell’Ebe del Canova del Museo reatino e propone un approccio didattico-divulgativo con pannelli bilingue, scelte grafiche accurate che puntano ad esaltare l’eleganza formale della scultura e la sobrietà del gusto neoclassico e una valorizzazione diffusa in Città.
Parimenti, e proprio perché mostra diffusa, sarà possibile visitare la Cattedrale di Santa Maria, Palazzo Vincenti Mareri, Palazzo Ricci e la Basilica di Sant’Agostino.
Nella giornata del 10 dicembre, data inaugurale, il programma prevede alle 16:30 un Convegno presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti (Piazza Vittorio Emanuele II) che, con il coordinamento di Martina Mei, vedrà dapprima il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi porgere i saluti e presentare l’evento e poi, i successivi interventi di Rita Pasquetti relazionerà su “Angelo Maria Ricci tra Arcadia e Romanticismo”, Elena Santilli della Fondazione Fedrigoni Fabriano relazionerà su “Antoniano Canova e la carta Fabriano”, Enzo Marzi su “Gli artisti neoclassici nelle opere di Ricci”, Letizia Rosati su “L’Ebe del Museo Civico di Rieti e il carteggio Canova-Ricci” e Giacomo Nicolò su “L’impegno del terzo settore a favore della Cultura.
Alle ore 18 poi, ci si sposterà nella sale espositiva e si darà il via alla mostra con il taglio del nastro.
Ma come mai Rieti possiede, donata da Angelo Maria Ricci, un’opera di delicata fattura neoclassica dello scultore Antonio Canova?
L’opera, eseguita da Antonio Canova, è in gesso e rappresenta Ebe, giovane e delicata fanciulla, quale simbolo dell’eterna giovinezza, particolarmente rappresentata durante il periodo neoclassico. Nel 1822 moriva a Venezia Canova, il più grande scultore dell’età Neoclassica e ultimo grande artista italiano dal respiro internazionale.
Dichiara l’assessore Letizia Rosati: “Il Comune di Rieti non poteva non fargli omaggio nel bicentenario della morte con questa mostra diffusa nel centro storico, dal carattere didattico e divulgativo, che vuole restituire al visitatore l’atmosfera culturale del primo Ottocento di cui l’erudito Angelo Maria Ricci fu assoluto protagonista”.
Quando l’Amministrazione Comunale ai primi del ‘900 acquistò il patrimonio del conte-poeta Ricci, entrò in possesso oltre che della statua Ebe – che era stata donata dall’abate Giovan Battista Canova, fratello del celebre scultore Antonio, all’erudito conte-poeta reatino Angelo Maria Ricci, all’indomani della morte dell’artista – anche del ricco carteggio del Ricci, denso di scambi epistolari con gli intellettuali dell’epoca.
“Il pregio di questo nuovo allestimento della sezione storico-artistica del Museo Civico è quello di mettere in relazione cinque lettere del carteggio Ricci con la scultura – conclude l’assessore Rosati – Il progetto culturale vuole favorire la conoscenza del patrimonio conservato nel Museo civico, affinché esso diventi evento sociale per la comunità e garantisca una fruizione consapevole che valorizzi l’essenza di quella Italia minore di cui Rieti è parte”.
Hanno collaborato con l’Amministrazione comunale l’Associazione Riattivati e tutto il personale del settore cultura del Comune che si sono adoperati con impegno profuso e qualità per rendere possibile questa interessante e attesa innovazione.
Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei e Archivi – piano annuale 2022 L.R. 24/2019.