La “Gang del Bancomat” non esiste più. Sgominata dai Carabinieri di Chieti la banda che in autunno fece saltare in aria tre sportelli

Una delle banche "visitate" dalla Gang del Bancomat

CHIETI – Identificata e messa in condizioni di non nuocere la “Gang dei Bancomat” che fra settembre e ottobre scorsi ha fatto saltare in aria sportelli Atm nel chietino.

Stamane, infatti, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Chieti e Foggia, con le Compagnie di Chieti, Ortona e Lanciano, hanno eseguito otto misure emesse dal Gip di Chieti su richiesta della Procura.

I “ferri del mestiere” trovati e sequestrati dai Carabinieri

Si tratta di misure per 8 indagati che prevedono l’applicazione di 7 custodie in carcere di un obbligo di dimora.

Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto di auto, alla fabbricazione, detenzione e porto ed utilizzo in luogo pubblico di ordigni esplosivi (denominate MARMOTTE).

Queste rudimentali bombe erano utilizzate per perpetrare furti aggravati presso gli sportelli Bancomat di uffici postali e banche. Colpi realizzati fra settembre ed ottobre 2021.

I colpi della “Gang del Bancomat”

La banda, con sede operativa a Francavilla Mare, in poco tempo era riuscita a fare un bottino cospicuo, 76.000 euro in totale, colpendo i seguenti sportelli bancomat:

  • Istituto di credito BPER filiale di Miglianico;
  • Filiale banca BCC di Canosa Sannita;
  • Ufficio Postale di Guardiagrele.

L’indagine, iniziata nel settembre 2021, ha accertato l’esistenza e l’operatività dell’organizzazione, formata da uomini del foggiano, sette con precedenti specifici.

L’attività, come detto, era rubare auto per commettere furti di banconote nei Bancomat, utilizzando esplosivo inserito nelle bocchette per il prelievo del denaro.

Le indagini di Carabinieri e Procura di Chieti

Il gruppo è stato individuato grazie ad una strutturata attività investigativa posta in essere mediante:

  • Acquisizione dei filmati delle telecamere presenti nelle aree interessate dagli eventi delittuosi;
  • Comparazione del DNA prelevato da materiale biologico individuato sugli oggetti sequestrati nel corso dei sopralluoghi, con profili genetici già tipizzati presso la Banca Dati Nazionale del D.N.A.;
  • Accertamenti informatici.

Un ottimo risultato, quello dei Carabinieri di Chieti che, così, hanno neutralizzato una banda che si era distinta per audacia e spregiudicatezza, come le foto testimoniano chiaramente.

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