La “Guazza purificatrice”, nell’alba di San Giovanni

Bisegna. Si è rinnovato, anche questa mattina, il rito della “guazza purificatrice”, all’Eremo di San Giovanni. Un’antica tradizione che vuole, la mattina del 24 giugno, che si raggiunga l’eremo per raccogliere la guazza (rugiada). Secondo vecchi manoscritti, nella notte del 23 giugno, attraverso antichi sentieri, da ogni parte della Marsica le persone si incamminava per raggiungere l’Eremo di San Giovanni Battista a Bisegna. Qui si raccoglieva la “guazza” e dalla fontana (nei pressi della grotta e della chiesetta) si attingeva l’acqua per riportala alle persone che non avevano avuto la possibilità di recarsi sul luogo benedetto. La guazza delle prime luci dell’alba, si riteneva curatrice delle malattie della pelle. Si rinnovava anche il rito del “Comparato” (compari  di San Giovanni), che era indissolubile per tutta la vita.

Anche quest’anno la tradizione non si è interrotta. 

Nelle foto le immagini dell’Eremo, con la Fonte e la Grotta che custodisce  una statuina del Santo.

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