La Polizia di Stato sequestra un’agenzia di scommesse abusiva a Pescara
Pescara – Nel pomeriggio odierno, la Divisione della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Pescara, in collaborazione con l’ufficio dei Monopoli per l’Abruzzo, Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli, ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Pescara, dr.ssa Antonella Di Carlo, su richiesta del P.M. dr. Andrea Papalia, accogliendo le risultanze di un’attività investigativa sviluppata nelle settimane precedenti, anche grazie all’ausilio delle informazioni assunte dall’Agenzia dei Monopoli di Stato (ADM) in materia di conti gioco.
Nel corso dei controlli effettuati per verificare l’ottemperanza alle misure previste per contenere la diffusione del Covid-19, veniva accertato che i titolari di un esercizio pubblico, senza essere muniti delle prescritte autorizzazioni, effettuavano attività di raccolta e accettazione di scommesse, specie per via telematica, in violazione del divieto di intermediazione.
Ai gestori dell’esercizio, situato nel quartiere di San Donato, venivano altresì contestati il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi nonché di ricettazione, per aver utilizzato le generalità di altri soggetti ai fini dell’attivazione di conti gioco.
I gestori dell’esercizio, oltre che segnalati penalmente, sono stati sanzionati ai sensi dell’art. 4 del D.L. 3 marzo 2020 n. 19 per la violazione delle prescrizioni Anti Covid con chiusura di cinque giorni.
L’operazione, svolta in sinergia tra la Questura di Pescara e l’Ufficio dei Monopoli per l’Abruzzo, ha evidenziato come, anche nel territorio sottoposto a controllo, sia presente il fenomeno, già monitorato in altre regioni, riconducibile a chi, avvalendosi dell’escamotage del punto di ricarica svolge, invero, illecitamente le attività riservate alle agenzie di scommesse eludendo, di fatto, tutte le prescrizioni dettate dalle norme vigenti che, tra l’altro, vietano che vi possano essere sale giochi e locali ad esse assimilati, nei pressi di scuole, ospedali, palestre e chiese, intesi come luoghi sensibili della città.