La Regione Abruzzo resta muta sulla gestione dei fiumi e le quattro province si rivolgono direttamente alla Presidente Meloni

CASTEL DI SANGRO – Si è riunito oggi il Direttivo UPI Abruzzo presso il palazzo municipale del Comune di Castel di Sangro alla presenza del Presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis, del Presidente della Provincia di Teramo Diego Di Bonaventura, del Consigliere Massimo Tiberini in rappresentanza della Provincia di Chieti e del Presidente della Provincia dell’Aquila e dell’UPI Angelo Caruso che ha fatto gli onori di casa.

Il tema centrale dell’incontro è stato quello legato alle competenze delle aste fluviali il cui passaggio è rimasto sospeso sin dall’attuazione della legge Delrio nel 2015.

Sul punto è stata fatta una panoramica su quanto svolto nel lungo periodo ed in particolare da quando i quattro presidenti hanno inoltrato una diffida il 4 novembre scorso per sollecitare la regione ad adottare un provvedimento che rimuovesse il perdurante stato di inerzia.

L’UPI nella stessa diffida aveva avvertito la Regione che in caso di persistenza dell’inerzia avrebbe  invocato l’intervento sostitutivo del governo.

Nella riunione odierna, nonostante la perentorietà dell’azione svolta, si è dovuto constatare il permanere della situazione di stallo.

La delicatezza del tema richiederebbe  azioni mirate da parte di soggetti competenti alla sorveglianza ed alla messa a punto di interventi che ad oggi, stando il quadro normativo vigente, non si è in grado di individuare.

La preoccupazione condivisa dal tavolo è accentuata anche alla luce dei fatti accaduti nelle Marche e ad Ischia dove la mancanza di attività di controllo del governo delle acque ha inciso, probabilmente, sulle conseguenze  avvenute a causa degli eventi atmosferici.

Il tentativo ultimo dell’UPI di sperare in un ravvedimento operoso della Regione per porre fine alla diatriba che si è scatenata tra Province e Comuni, quali sono rimasti ostili a ricevere il trasferimento delle competenze delle aste fluviali che la Regione aveva imposto alle Province, ha determinato inevitabilmente la decisione di invocare il potere sostitutivo della Presidenza del Consiglio dei Ministri previsto dall’art. 8 comma 1 della legge 131/2003.

Il Presidente Angelo Caruso ringrazia i colleghi per aver partecipato al direttivo ed anche per aver condiviso il percorso tracciato, rammaricandosi tuttavia di non essere riuscito a risolvere la problematica in questione attraverso un dialogo costruttivo con la Regione.