La ricetta per vivere sereni e felici? Avere un geometra per amico. E magari anche la… mamma

Alcune volte ci sono problemi col catasto. Bisogna richiedere il famoso condono perché, magari, abbiamo aperto una nuova finestra nel bagno o nel soggiorno oppure un allaccio fognario o modifiche alla villetta. In questi casi  si ricorre al geometra.

IL GEOMETRA CHI È COSTUI?

Nel caso delle costruzioni edili esistono di solito due figure fondamentali: l’ingegnere e l’architetto, poi, relegato in un angolo, il geometra. È una figura mitologica mezzo uomo e mezzo tecnigrafo che vive in uno “studio” e il suo habitat abituale è il catasto. Raramente lo si conosce. Tutto quel che sappiamo di lui è che se necessita da parte del comune una qualunque approvazione o realizzare un covo lo si chiama. Insomma, soprattutto nei piccoli centri, è indispensabile per la sopravvivenza. Quindi, il ricercato Matteo Messina Denaro, per tirare avanti nel paese di Campobello di Mazara, cos’altro poteva mai fare se non chiamare un geometra? E così fece.

ANDREA BONAFEDE E FAMIGLIA

Vogliamo scrutare un po’ più da vicino questo “incauto” perito? Bene! Andrea Bonafede è un geometra di 60 anni, intercettato (così dice il nostro agrimensore) da Messina Denaro in paese. Il boss gli chiese di acquistare l’abitazione in vicolo San Vito. Successivamente diventerà il posto in cui il latitante avrebbe vissuto fino al giorno dell’arresto.

Il latitante fermando un passante e togliendosi il cappello: –  Buon giorno mi potrebbe cortesemente acquistare una casa?
Il passante con sollecita cortesia: – Ma certamente: questa mattina ne avevo proprio voglia!

Sembra, invece, che i due fossero amici d’infanzia. La fidanzata del geometra ci fa sapere che questi lo avrebbe aiutato in seguito a una minaccia che lo stesso boss gli aveva fatto precedentemente. Dopo l’arresto del ricercato numero uno, rivelò alla donna che non avrebbe mai potuto dire di no a Matteo Messina Denaro.

DOCUMENTI A GO GO

Bonafede pare essere un uomo dal gran cuore, a tal punto da sacrificare la sua stessa identità donandola al malvivente. D’altro canto come avrebbe potuto fare il povero uomo ad andare in giro senza documenti?

Così il buon samaritano permise a Messina Denaro di falsificare un documento usando i suoi dati e l’uso della casa intestata a suo nome. Famiglia altruista quella dei Bonafede che aveva messo a disposizione del latitante anche una seconda casa di proprietà della signora Giuseppa Cicio, mamma di Andrea. Ma come poteva il boss di Cosa Nostra effettuare i suoi spostamenti? Con una Alfa Romeo Giulietta di proprietà sempre della signora Giuseppa! L’auto era parcheggiata in un garage, vicino alla casa di Giovanni Luppino, l’agricoltore che aveva accompagnato con la propria vettura Messina Denaro alla clinica “La Maddalena” a Palermo, dove entrambi sono stati presi in custodia.

Il ricercato aveva acquistato l’auto personalmente (alla faccia della latitanza) in una concessionaria di Palermo. Gli inquirenti hanno, poi, rinvenuti i documenti del veicolo nel covo di vicolo San Vito. Forse la signora era stata costretta ad essere, anche lei, suo malgrado, una prestanome ed è una cosa verosimile, così come è verosimile pensare che il geometra e famiglia fossero persone fidate. Mica vai a intestare al primo che capita case e autovetture soffiandogli pure l’identità… . Una chicca: Luppino, che aveva scarrozzato in giro Messina Denaro, lo credeva un parente di Bonafede. Ho l’impressione che se gli inquirenti proseguiranno nelle indagini vedremo ai ceppi l’intero Campobello di Mazara!

Termino qui la breve storia di un geometra altruista. Occhio: non sono tutti così. Un saluto.