La scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024 con L’età fragile
ROMA – Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024 con 189 voti per il suo romanzo L’età fragile (Einaudi). Data fin dall’inizio per superfavorita, la scrittrice aveva già conquistato lo Strega Giovani 2024.
“Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non sono più scontati”, ha detto Donatella Di Pietrantonio, emozionata dopo aver bevuto per due volte, come da tradizione dalla bottiglia dello Strega.
Al secondo posto Dario Voltolini con Invernale (La nave di Teseo), 143 voti e al terzo Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), 138 voti.
Al quarto posto Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), 83 voti, al quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli), 66 voti e al sesto Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax), 25 voti.
A presiedere il seggio Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci al posto di Ada d’Adamo, vincitrice nel 2023, morta l’1 aprile dello scorso anno a cui sarebbe spettato come da consuetudine. Hanno votato in 644 su 700 aventi diritto, pari al 92%.
Dopo L’Arminuta, romanzo vincitore del Premio Campiello 2017, e Borgo Sud, finalista allo Strega 2021, la scrittrice originaria di Arsita ma che ora viva a Penne, Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024 con L’età fragile.
All’origine di questo nuovo lavoro c’è un episodio di cronaca che risale agli anni Novanta nel cuore dell’Abruzzo appenninico, quando l’orrore si era insinuato in un luogo fino ad allora immacolato.
Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento… vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile.
Con la sua scrittura scabra, vibratile e profonda, capace di farci sentire il peso di un’occhiata e il suono di una domanda senza risposta, Donatella Di Pietrantonio tocca in questo romanzo una tensione tutta nuova.