La sfida e la fierezza della brigantessa Michelina De Cesare nel nuovo murales di Sante Marie
A Sante Marie, posizionato alla partenza del Cammino dei Briganti, sentiero Corradino e ciclovia della Castagna, è stato realizzato e ultimato da poco, grazie alla sensibilità del Sindaco Lorenzo Berardinetti, questo bellissimo murales.
Rappresenta la brigantessa Michelina De Cesare ed è stato realizzato dalla talentuosissima Sally Sade Lattanzi, un’artista italo – cilena di origini pescinesi.
In sette anni, Sally ha dipinto oltre sessanta murales di cui sei in Italia e uno in Germania, mentre tutti gli altri sono sparsi per l’America Latina.
La storia della brigantessa Michelina De Cesare
Non poche donne parteciparono all’avventura dei briganti.
La maggioranza di esse scelse di dare supporto ai propri uomini, rifugiati sui monti, rimanendo a casa.
Il loro apporto era indispensabile, per portare viveri e notizie, nascondere e curare i feriti.
Ma altre donne, non poche, scelsero di partecipare direttamente alla lotta armata.
Tra esse una delle più celebri è Michelina De Cesare.
La sua notorietà è dovuta anche al fatto che di lei restano due foto da viva e un’immagine, terribile nella sua crudezza, da morta.
Le foto da viva furono probabilmente scattate da un fotografo al servizio dei Borboni.
In esse la donna appare in tutta la sua bellezza, con un atteggiamento di sfida, armata come voleva il cliché della brigantessa, e abbigliata col costume tradizionale.
L’aspetto di Michelina in quella che la ritrae morta, pesta e contusa, sembra suffragare l’ipotesi che sia morta sotto tortura, anche se il rapporto redatto dal Comando generale parla di una morte dovuta ad arma da fuoco.
Michelina De Cesare nacque a Caspoli, in provincia di Caserta il 28 ottobre 1841.
Nel 1861 sposò tale Rocco Tanga, da cui rimase vedova appena un anno dopo.
Successivamente incontrò Francesco Guerra, capo di una banda che imperversava nella Terra del Lavoro, denominazione con cui era allora indicato il territorio che comprendeva ampie zone dell’attuale Lazio Meridionale, della Campania e del Molise.
Michelina decise di seguire Guerra e ne divenne la consigliera.
Forte della sua conoscenza dei luoghi, lo aiutò a programmare gli attacchi rivolti ai soldati italiani.
La sorte che l’attendeva è stata simile a quella della maggior parte delle donne che avevano fatto la sua stessa scelta, cioè la morte o la carcerazione.
Michelina, però, riuscì per ben tre anni a sfuggire al suo destino, nonostante la caccia molto determinata che venne data alla banda di Guerra.
La donna fu presa solo il 30 agosto 1868, nei pressi di Mignano Montelungo (Caserta), a seguito della delazione, dietro compenso, di un massaio di Mignano e uccisa a soli 27 anni.