La Sinistra marsicana in lutto per la scomparsa di Scolastica “La Pasionaria” di Luco dei Marsi
LUCO DEI MARSI – Sinistra mariscana in lutto per la scomparsa di una delle donne simbolo delle battaglie dei lavoratori e delle donne stesse.
E’ morta infatti Scolastica Angelucci, vedova Cherubini, madre dell’ex Sindaco di Luco, Camillo Cherubini, anche lui grande figura della sinistra marsicana.
Scolastica fu una leader, una precorritrice della liberazione ed emancipazione femminile, ma anche della presenza della donne nelle organizzazioni, politiche, sindacali e nel mondo delle istituzioni.
Una donna, però, che sapeva anche tenere ferma e dritta la barra di conduzione della sua famiglia.
A ricordare al figura di questa fantastica donna è Mario Casale, ex segretario della Cgil Marsicana, ove militava Scolastica, e che ha avuto l’onore e il privilegio di conoscerla a fondo.
«Era il 1977, il mio matrimonio civile con Francesca viene celebrato nella sala consiliare del comune di Avezzano, e il rito viene colorato da un grande cesto di rose rosse, offerte a tutte le donne presenti.
Quel cesto di rose era un dono di Scolastica, la compagna del consiglio di fabbrica della Ceme.
Erano gli anni ‘70, ero segretario della Camera del Lavoro e le fabbriche tessili e metalmeccaniche di Avezzano erano piene di donne, in genere alla loro prima esperienza di lavoro.
Non sapevano nulla di contratti, di buste paga, di turni, di infortuni e Scolastica insegnava loro come comportarsi sul posto di lavoro, come applicare un contratto e come far valere i diritti di ciascuna.
“Scolastica entra nella memoria collettiva come la passionaria che insegna alle nuove generazioni come resistere, battersi e conquistare nuovi diritti”
E lei, già matura, si portava dietro una esperienza familiare, umana e politica complessa e ricca, che trasmetteva con umanità e passione a chi la ascoltava.
Imparammo a conoscere i canti delle lotte del Fucino, i canti della Resistenza, da “Bella, ciao” all’Inno dei lavoratori, da”Cara moglie” ai “Morti di Reggio Emilia”. “Bandiera rossa” la conoscevamo già.
E la sua passione politica e sindacale travalicò ben presto i cancelli della Ceme, per diventare un punto di riferimento delle donne e degli uomini delle altre fabbriche, un punto fermo della Cgil marsicana.
Insomma una “passionaria” delle lotte operaie che ha infiammato il movimento sindacale di quegli anni.
Ora che non c’è più, Scolastica entra nella memoria collettiva come la passionaria che insegna alle nuove generazioni come resistere, battersi e conquistare nuovi diritti per donne e uomini sfruttati, precari, ignorati, magari sulle note di “Bandiera rossa”, l’ultima canzone che ha intonato.
Non dubito della sensibilità della amministrazione comunale di Luco dei Marsi, peraltro diretta da una sindaca, nell’intitolare a una donna straordinaria, eppure normale umile modesta ma appassionata e indomita, una strada, una piazza, un luogo in cui trasmettere una memoria di emancipazione.
E può essere un punto qualsiasi del percorso del corteo del primo maggio a Luco, durante il quale immancabilmente si levava la voce di Scolastica che intonava “Bella, ciao”». Mario Casale