La statua di Sant’Emidio restaurata e benedetta dal Vescovo di Ascoli torna a Tagliacozzo

TAGLIACOZZO – Una numerosa rappresentanza di tagliacozzani, guidati dal Parroco d. Ennio Grossi e dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio, si è recata in pellegrinaggio ad Ascoli Piceno per venerare la tomba di Sant’Emidio vescovo e martire.

L’occasione è stata la benedizione da parte del Vescovo Gianpiero Palmieri della restaurata Statua che si venera in Tagliacozzo, al termine di una solenne Celebrazione eucaristica nella Cattedrale della Città marchigiana.

Il simulacro del Santo, protettore contro i terremoti, venne realizzato da maestri cartapestai leccesi nel 1905 per interessamento di Fiore Costantini, da qualche anno emigrato da Ascoli in Tagliacozzo, molto probabilmente a seguito degli eventi sismici che colpirono il Comune di Magliano dei Marsi e in parte anche il Comune di Tagliacozzo.

La statua, di pregevole fattura ed eleganza, risalente a più di 120 anni fa, stava subendo un grave deterioramento interno che ne avrebbe compromesso la staticità, per cui il parroco Don Ennio, alcuni mesi fa, ha deciso di affidare il manufatto alla più importante scuola di cartapestai leccesi, che hanno prodotto un eccellente restauro, restituendole i colori originali e consolidandola.

Prima della santa Messa nella cattedrale di Ascoli e la benedizione da parte del vescovo, il folto gruppo di tagliacozzani, del quale faceva parte anche il coro “Timete Deum” e il gruppo dei portatori, ha visitato la cripta e venerato le spoglie di Sant’Emidio e dei compagni martiri, ammirando le opere d’arte che ornano l’antico luogo di culto.

Quindi la statua è stata ricondotta, con un mezzo della protezione civile, nella città di Tagliacozzo dove è stata accolta dal resto della cittadinanza presso l’Alberone, all’inizio di Piazza duca degli Abruzzi e, alla presenza della Banda locale, è stata portata processionalmente nella chiesa della Santissima Annunziata, dove resterà esposta alla venerazione dei fedeli che potranno ammirarla in tutto il suo splendore.