L’Accademia di Francia a Roma presenta la mostra “Epopee Celesti. Art Brut nella collezione Decharme”

Annotare sulla propria agenda un appuntamento cui non si può certo mancare.

Venerdì 1° marzo 2024, all’Accademia di Francia a Roma, EPOPEE CELESTI Art Brut nella Collezione Decharme che vede la curatela e l’amorevole attenzione nell’allestimento di Bruno Decharme e Barbara Safarova, Caroline Courrioux e Sam Stourdzè; della mostra è edito il catalogo, pubblicato dalle edizioni Empire.

La mostra resterà visitabile fino al 19 maggio 2024 e gli interessati potranno consultare  il sito www.villamedici.it per reperire informazioni o soddisfare curiosità.

L’esposizione allestisce una selezione di circa 180 opere contenute nella collezione di Bruno Decharme, il quale è vero estimatore e conservatore dell’ART BRUT.

Fu per primo il pittore francese Jean Dubuffet (Le Havre, 1901 – Parigi, 1985) a valorizzare e a collezionare, intorno al 1945, oggetti e opere prodotti e realizzati da persone considerate veri e propri  ‘outsiders’, nel senso di esser fuori dal sistema in quanto pazienti di ospedali psichiatrici, detenuti, emarginati insomma, persone spesso analfabete o deprivate culturalmente, le quali però, dando immagini ai loro demoni creatori, definiscono la nascita di nuovi linguaggi, invenzioni o tecniche, non avendo in alcun conto lo sguardo e la considerazione di appassionati o critici d’arte. In assenza di quel “mimetismo” che Jean Dubuffet nel libro L’Art Brut préféré aux arts culturels (L’Art Brut preferita alle arti culturali. Parigi, Galerie René Drouin, 1949) attribuisce invece agli intellettuali, gli ‘artist brut’ “si basano solo (…) sul proprio background e non sui cliché dell’arte classica né sull’arte alla moda. Qui assistiamo all’operazione artistica pura, cruda, reinventata in tutte le fasi dal suo creatore, sulla sola base dei suoi impulsi”.

I contenuti delle opere offrono im-mediati (senza media) contatti e rimandi alle anomalie del mondo contemporaneo:  guerre, distruzioni, ingiustizie sociali ed economiche, violenza sui minori (Henry Darger), immagini di propaganda e di regimi oppressivi (Ramon Losa, Lázaro Antonio Martínez Durán, Alexander Lobanov). Così come spesso, sono le personali condizioni di vita o psichiche come l’isolamento, la reclusione o l’esilio a spingere l’artista a rifugiarsi in un’esplorazione fantastica dell’universo (Adolf Wölfli), a reinventare un mondo parallelo (Aloïse Corbaz), o a evocare spiriti, fantasmi, creature ibride e bestie mostruose che non hanno mai smesso di popolare il nostro inconscio collettivo.

Del resto, l’art brut ha sempre scosso la storia dell’arte e nutrito spiriti refrattari alle regole, mettendo in discussione non solo le nozioni tradizionali di arte e creazione ma anche quelle di normale e patologico. Ma chi sono gli artisti di questo particolare genere, testimoni di un altro universo, estranei a movimenti e privi di influenze stilistiche? Per il loro rompere gli schemi e i canoni artistici-culturali, essi si tengono, o vengono tenuti, al di fuori della cultura delle belle arti, dei codici e dei luoghi che la costituiscono: scuole, accademie, musei, fiere; ma si può, senza tema di smentita, affermare che le loro produzioni sebbene dell’“uomo comune all’opera”, mostrano destini fuori dal comune, caratterizzati da un legame tra la Storia e la vita privata degli artisti, in cui diventa impossibile scindere l’uno dall’altro. 

 “Figure antropomorfe, geografie intime, disegni talismano, mappe mentali, templi indiani e architetture barocche compongono questo viaggio ai margini raccontato nella mostra. Ai confini dell’immaginario, persi nella realtà, bagnati di stelle, gli “outsider” ridisegnano costantemente i contorni di un universo che inventano a poco  a poco.

Con le sole bussole della libertà e dell’alterità, raccolgono, accumulano, riempiono, decifrano, scuriscono, distorcono, amplificano, riordinano, costruiscono. Si imbarcano senza filtri in grandi epopee celesti”.

Il collezionista Bruno Decharme ha dedicato la sua vita a costruire passo dopo passo una delle più importanti collezioni di art brut a livello internazionale e la mostra che propone  invita a mettere in discussione le nostre certezze per provare a rivolgere uno sguardo benevolo sul concetto stesso di creazione, avanzando l’idea che creare un mondo sia creare un’opera. La sua collezione che ha preso avvio alla fine degli anni ’70 e divenuta oggi un punto di riferimento, riunisce quattrocento importanti artisti dell’art brut dal XVIII secolo ai giorni nostri.  

Nel 1999 è proprio Bruno Decharme fonda l’ASSOCIAZIONE ABCD (ART BRUT CONNAISSANCE & DIFFUSION), un laboratorio di ricerca diretto da Barbara Safarova, il cui lavoro si concretizza nell’organizzazione di mostre, nella pubblicazione di libri e nella produzione di film. Una parte di questa collezione, conservata dalla sua famiglia, è presentata nella mostra Epopee Celesti.

Gustavo Giacosa, Notes pour une histoire de l’art brut en Italie (Note per una storia dell’art brut in Italia) ha scritto per il catalogo che artisti geniali e le loro meravigliose e divine opere non devono impedire di “volgere lo sguardo verso un’arte proveniente dai margini, radicalmente estranea ai loro canoni estetici. volgere lo sguardo verso un’arte proveniente dai margini, radicalmente estranea ai loro canoni estetici”.

L’arte dei pazzi di cui già Lombroso aveva raccolto oggetti e documenti non ricomprende però solo le produzioni di malati di mente o dei reclusi; ci sono anche artisti disinteressati al riconoscimento ufficiale da parte del mondo dell’arte (come Simon Rodia) e tra gli anni ’50 e gli anni ’70 si attiva un grande interesse per il legame tra espressione artistica e terapia psichiatrica tanto che nel 1959, a Verona, accanto ai lavori di Adolf Wölfli e Aloïse Corbaz, comparvero opere che provenivano dall’atelier dell’ospedale psichiatrico di San Giacomo alla Tomba; primi esperimenti che vedevano proliferare laboratori in cui venivano proposte diverse attività artistiche a scopo esplicitamente curativo e in una prospettiva riabilitativa.

L’emanazione della Legge 180 , nel 1978, concretizza la trasformazione degli ospedali psichiatrici in strutture aperte; questo permetterà la moltiplicazione  dei laboratori creativi e la possibilità per gli artist brut di esprimersi e proporsi nel riconoscimento e nel rispetto delle loro opere, come successe a Carlo Zinelli, primo artista italiano rappresentato nella Collection de l’Art Brut di Losanna.

 Oggi cresce la sensibilità per l’art brut; importanti mostre come “The Museum of Everything”, tenutasi alla Pinacoteca Agnelli di Torino nel 2010, o il “Palazzo enciclopedico” della Biennale di Venezia del 2014, i lavori di ricerca sul campo ne sono un eclatante esempio. Due importanti collezioni private hanno recentemente aperto spazi espositivi e di studio: la Casa dell’Art Brut, a Mairano di Casteggio, e SIC12 artstudio, a Roma. […]  La mostra Epopee Celesti a Villa Medici ne è un’ulteriore prova. Contribuisce ad ampliare le nostre prospettive, a indicarci percorsi liberi, gratuiti e disinteressati, sempre controcorrente rispetto alla mercificazione dell’arte globalizzata.”

Concerto immersivo nelle sale della mostra

“Sono onorato di essere nato nella tua testa”

Mercoledì 20 marzo 2024 dalle 18:00 alle 19:00

A cura di Séverine Ballon, borsista di Villa Medici

Con: Séverine Ballon; Joris Rühl, clarinetto basso; Lê Quan Ninh, percussioni; Édith Proust, attrice; Babouillec, autore.

Bruno Decharme 

Dopo gli studi in filosofia e storia dell’arte, Bruno Decharme diventa regista. La scoperta della collezione dell’art brut di Jean Dubuffet, a metà degli anni ’70, è per lui decisiva. Da allora divide il suo tempo tra il cinema e la sua collezione.  Nel 2021, ha donato quasi mille opere al Musée national d’Art moderne – Centre Georges Pompidou di Parigi. 
È membro del comitato direttivo per l’art brut presso la Bibliothèque Kandinsky – Centre Pompidou.  

Barbara Safarova

Barbara Safarova è produttrice cinematografica, dottoressa in lettere ed estetica, presidente dell’associazione abcd, ed è stata curatrice di progetti per il Collège international de philosophie.  Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sull’art brut e ha co-curato mostre in Francia e all’estero. Ha appena completato un’antologia dedicata a testi di autori americani sull’art brut (di prossima pubblicazione per JRP Éditions). È membro del comitato direttivo sull’art brut della Biblioteca Kandinsky – Centre Pompidou e tiene un seminario sull’art brut presso l’École du Louvre.

INFO

www.villamedici.it per prezzi e info dettagliate

Visita guidata (1,30 h) per famiglie con bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni 

Ogni domenica alle ore 15:00 in francese e alle ore 16:30 in italiano

www.abcd-artbrut.net