Lanciano. Arcivescovo Emidio Cipollone costretto a prendere seri provvedimenti
Pasqua amara anche per i cristiani lancianesi. Oggi infatti, l’ Arcivescovo della Diocesi di Lanciano – Ortona, Emidio Cipollone, ha inoltrato un comunicato severo per la negligenza della popolazione, la quale si è riunita creando una vera e propria processione la sera del Giovedì Santo, ignorando i numerosi provvedimenti anti assembramento di cui si parla ormai da mesi.
Sul portale web dell’Arcidiocesi di Lanciano- Ortona, tanti i comunicati riguardanti le celebrazioni della Settimana Santa: tutte seguono le norme vigenti a tutela dei cittadini.
Gli inviti dei preti e del vescovo sono quelli di unirsi in preghiera nelle proprie case e si seguire le dirette live su Telemax, delle messe e delle celebrazioni.
“Il motivo che mi ha spinto a prendere una decisione così restrittiva è derivato dalla necessità di prevenire il rischio e tutelare il bene comune.” tende a sottolineare l’Arcivescovo Cipollone.
Ma molti lancianesi ieri sera hanno liberamente interpretato le regole emesse dall’Arcidiocesi, recandosi a vedere il Cireneo e a seguire a mo’ di processione il corteo.
Un atto grave che ha spinto l’Arcivescovo Cipollone ha sottoscrivere un comunicato dove afferma: “Per questi motivi, sono costretto a prendere decisioni in merito. Subito dopo Pasqua, saranno ascoltati tutti i responsabili e presi provvedimenti a livello canonico per le singole persone e per l’Associazione in questione“.
La sera del giovedì santo a Lanciano si ripete la secolare Processione degli Incappucciati: uno dei più sentiti e coinvolgenti riti tradizionali della Settimana Santa di Lanciano che l’Arciconfraternita di San Filippo Neri celebra dal XVI sec. nella notte di Giovedì Santo che precede, quindi, la domenica di Pasqua.
I Confratelli di San Filippo Neri procedono lentamente in corteo per il centro storico, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, vivendo un atto di penitenza per il tradimento di Cristo. Al centro del corteo il “Cireneo”, che cammina scalzo e incappucciato, portando sulle spalle una croce.
Tale rito doveva essere svolto, ieri sera 9 Aprile 2020, con la sola uscita del Cireneo, con addosso la pesante croce, dopo l’annullamento della secolare processione degli Incappucciati .
L’arcivescovo ha inoltre affermato: “Inoltre è stata un’offesa alla memoria di tante persone che, in questi mesi, sono state vittime di questo terribile male; non ultimi i medici e gli infermieri che stanno dando la loro vita per il bene di tutti. “