L’Aquila. Fim-Cisl: «Ripartire sì, ma in sicurezza e con un nuovo spirito di collaborazione»
AVEZZANO – Si alla ripartenza delle attività produttive ma aprendo una fase di vera concertazione, collaborazione e mettendo al primo posto sicurezza, salute e tutele per lavoratori e cittadini. Questo, in estrema sintesi, il parere della Fim-Cisl dell’Aquila, il sindacato metalmeccanici aderente alla Cisl e che vede come segretario nella Marsica Antonello Tangredi.
«Questa pandemia si è portata con sé migliaia di morti! Siamo, secondo i calcoli, ad oltre 25000 decessi: un costo spaventoso in termini di vite umane, destinato, purtroppo, ancora a crescere. Le misure di lockdown stanno dando molto lentamente risultati apprezzabili e, con tanta cautela, si può affermare che, in questi giorni siano in calo, contagi e morti – scrivono i dirigenti della Fim Cisl Antonello Tangredi, Augusto Bisegna e Giampaolo Biondi – . È giusto ricordare il contributo di vite umane, perché ci si sta abituando troppo al bollettino quotidiano NERO che, si è quasi persa la percezione che, dietro ai decessi, ci siano persone, vite, famiglie e storie strappate via per sempre. Ciò premesso, il virus, continua a colpire TUTTI, in maniera pesante, anche sul lato economico e lavorativo, in una fase storica in cui siamo nel centro di trasformazioni epocali, dettate dalla tecnologia, dai cambiamenti climatici e dallo strepitoso aumento demografico.
Le proiezioni sul P.I.L. dell’Italia, certificati dai più importanti istituti e agenzie di rating, vanno dal -9% al -11,5%: Sono di numeri da guerra e, mitigarne gli effetti non sarà facile, soprattutto perché l’emergenza è caduta su un sistema produttivo debole e con livelli di produttività, tra i più bassi d’Europa. La cosa fondamentale, per ripartire bene – proseguono – , sarà la SICUREZZA e la CONCERTAZIONE. In alcune aziende, in questi giorni, la FIM-CISL e le altre OO. SS., hanno predisposto insieme, alle aziende, protocolli di sicurezza, seguendo pedissequamente, ciò che, il del 14 marzo scorso, è stato stipulato tra il Governo e le Parti Sociali e, pare che le cose vadano benino.
È necessario, secondo la FIM-CISL, convertire l’emergenza, in forza di coesione! Pensare ad un nuovo rapporto tra pubblico e privato mettendo al centro la collaborazione e la partecipazione, evitando che, questa brutta crisi si trasformi anche in un’opportunità sprecata. È necessario, per la FIM-CISL, compiere un salto di qualità, mettendo in campo, il giusto spirito di collaborazione e organizzazione, sul quale siamo stati finora carenti nel Territorio.
Va realizzata in fretta, una sorta di alleanza tra le aziende, partendo dalle più grandi presenti nei vari territori della provincia dell’Aquila – si legge nella nota della Fim-Cisl L’Aquila – , che faccia da aggregatrice per quelle più piccole, estendendo la partecipazione al commercio e all’artigianato, per mettere in piedi, ad esempio, un gruppo d’acquisto per i D.P.I. che, saranno necessari a gestire questa fase e con i quali, dovremmo imparare a convivere nel futuro.
Parliamo di guanti, mascherine, gel sanificante e di tutto ciò di cui necessiterà il sistema produttivo e commerciale, per avere un abbattimento dei costi, senza compromettere ulteriormente la già fragile situazione economico finanziaria delle imprese della Nostra Provincia. La gestione in “economia” dei D.P.I., ancora prima delle materie prime, realizzata in un momento come questo, creerebbe le condizioni sociali di avvicinamento e conoscenza delle reciproche necessità dei soggetti che animano l’economia della Nostra Provincia: sarebbe il vero salto di qualità che non c’è mai stato.
Una VERA FASE CONCERTATIVA (mondo produttivo, commercio, servizi, artigianato e sindacato) dettata, purtroppo, dall’emergenza, costringerebbe anche il “quadro politico regionale”, sempre più carente nelle risposte e sempre più ridondante di burocrazia, a compiere qualche atto SERIO, per la realizzazione di infrastrutture URGENTISSIME nell’Abruzzo INTERNO.
La proposta della FIM-CISL – concludono Tangredi, Bisegna e Biondi – è per il cambiamento “governato” da chi conosce i problemi delle persone e del mondo che produce lavoro e ricchezza: è la proposta della ragionevolezza basata sull’esempio della storia che il Nostro paese ha saputo affrontare per uscire dal dramma della seconda guerra mondiale». Antonello Tangredi, Augusto Bisegna e Giampaolo Biondi.