L’Aquila. Liris torna a fare il medico. Il segretario del Pd Fina: “Scelga. Se non si dimette da consigliere, Sospiri avvii la decadenza”
L’AQUILA – O medico dirigente della Asl o consigliere e assessore regionale. Questo l’aut-aut posto dal segretario regionale del PD, Michele Fina, con l’appoggio del partito e dei suoi consiglieri regionali e parlamentari Democratici, al Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. La posizione del Pd arriva dopo la comunicazione del consigliere e assessore regionale Quintino Liris di voler tornare a fare il dirigente medico nella Asl1, quella di Avezzano, Sulmona, L’Aquila, diretta dal Dg Testa, che lo pone in una condizione di incompatibilità con le cariche in Regione. Almeno secondo Fina e il Pd Abruzzo.
“Prendiamo atto del gesto di generosità dell’assessore, e consigliere regionale, Guido Liris che, nel dimostrare il suo attaccamento alla terra e alla missione raccolta con il giuramento di Ippocrate, decide di tornare in servizio da dirigente medico della Asl 1. Ci chiediamo, tuttavia, se questa decisione comporterà le sue dimissioni da assessore e consigliere regionale” – si legge nella prima parte della dichiarazione del segretario del Partito Democratico abruzzese, Michele Fina, assieme ai consiglieri regionali Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli e Sandro Mariani e ai parlamentari Stefania Pezzopane e Luciano D’Alfonso. La dichiarazione prosegue: “Altrimenti non potrebbe essere, perché il d.lgs. 165/2001 obbliga gli eletti in Consiglio regionale all’aspettativa obbligatoria, con conservazione del posto di lavoro. Quindi, l’unico modo, per Liris, di tornare a fare il medico, sarebbe quello di smettere di fare l’assessore e il consigliere regionale. Resta comunque da capire, al di là delle questioni normative, come sarebbe possibile, in questo momento drammatico, conciliare due ruoli di così grande impegno e di così grande importanza. Ed è anche da capire, quale sarebbe l’utilità di tutto questo, tolto il ritorno pubblicitario che, con ogni ovvietà, è il fine della geniale trovata o, per meglio dire, della sceneggiata, un altro capitolo dopo quello a cui ci ha costretto ad assistere ieri il Presidente del Consiglio regionale ammainando la bandiera europea. Liris deve scegliere: o la missione politica o quella di medico. Diversamente non si può fare e, comunque, si rischierebbe di abdicare rispetto ad entrambe le funzioni”.
La dichiarazione del segretario regionale del Pd, dei consiglieri regionali e dei parlamentari si conclude invitando “il Presidente del Consiglio regionale – in caso di mancate dimissioni di Liris – dopo lo scivolone di ieri, a rientrare nella correttezza e nei doveri istituzionali e di legge avviando, come è suo obbligo, il procedimento di decadenza del consigliere Liris”.